Caso Lsu a Minturno, fissata l’udienza davanti al giudice del Lavoro

comune di minturnoLa vicenda dei 35 lavoratori socialmente utili di Minturno risale ormai a quattro anni fa e il 10 ottobre tornerà ad essere argomento di discussione davanti ad un giudice del tribunale di Cassino a seguito del ricorso presentato dai 35 ex Lsu che hanno impugnato il licenziamento il 30 aprile scorso. Già il 31 luglio del 2013 gli operai erano stati sospesi dal Comune e con ordinanza della magistratura di Latina reintegrati.  Ma in attesa che si celebri l’udienza fissata per ottobre prossimo i 35 lavoratori auspicavano di essere chiamati nel bacino degli Lsu come da accordi tra Regione e ministero del Lavoro, essendo il procedimento giudiziale separato dal procedimento avviato dall’ente regionale e dal Ministero. Ma niente. Da questo silenzio dell’ente è scaturito un ulteriore disguido tra operai e amministrazione comunale. Una questione per la quale gli avvocati Carlo Bassoli, Francesco Alessandrini e Luciano Falcone, con lettera raccomandata indirizzata al Comune di Minturno e alla Regione Lazio hanno diffidato il Comune a “riprendere” i lavoratori indicati in apposito elenco – tra i quali anche i 35 ex Lsu – nel bacino dei Lavoratori socialmente utili. Perchè non avendo ricevuto comunicazione alcuna circa la ripresa dello svolgimento delle attività i lavoratori avevano chiesto chiarimenti e avrebbero ricevuto in risposta, ma unicamente a voce: “Vi riprendiamo a condizione che rinunciate al ricorso…”. Un’asserzione vera o presunta nella quale i tre avvocati hanno ravvisato “la pressione ad una scelta inaccettabile” e a seguito della quale hanno evidenziato al Comune di Minturno: “I lavoratori hanno pieno diritto di valutare l’offerta ‘scritta’ per la riassegnazione nel bacino dei lavoratori socialmente utili, senza che un’eventuale accettazione di tale opportunità possa pregiudicare minimamente la prosecuzione dell’azione giudiziale in corso, considerate le senz’altro migliori aspettative e prospettive che dispiegherebbe il suo accoglimento”. E a conclusione della lettera diffidano “l’ente municipale a portare regolarmente a compimento la procedura di riassegnazione degli ex dipendenti come lavoratori socialmente utili onde poter esercitare pienamente i loro diritti”.

Una posizione in merito alla quale l’amministrazione comunale di Minturno tramite l’assessore al Personale, Vincenzo Fedele, ha chiarito prendendo le distanze da presunte pressioni nei confronti degli operai, salvo la necessità di rispondere alla lettera ricevuta, nella settimana di Ferragosto, con l’intervento di un legale del Comune.