Formia, nuovo sopralluogo dell’Ingv alla discarica di Penitro. Si attende la relazione conclusiva

"L'area della discarica analizzata e le segnalazioni di punti da approfondire"
“L’area della discarica analizzata e le segnalazioni di punti da approfondire”

Un altro sopralluogo è avvenuto ieri, giovedì, da parte dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alla discarica di Penitro a Formia. Ma non è l’ultimo, perchè l’Ingv, chiamata in causa dal Comune di Formia a proprie spese, nell’ambito delle indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Cassino sul possibile interramento di rifiuti tossici nella cava di inerti alla periferia sud di Formia, dovrà tornare un’ultima volta per poi procedere alla stesura della relazione conclusiva sulla scorta dei dati raccolti con le proprie strumentazioni.

L’equipe, guidata dal tecnologo Marco Marchetti, ha scandagliato ieri un’altra porzione di cava secondo il programma eseguito negli ultimi mesi. Solo a conclusione dell’ultimo step previsto nei prossimi giorni, sarà redatta poi la relazione conclusiva a seguito delle indagini magnetometriche che metteranno la parola fine sulla presenza o meno di elementi ferrosi nel sottosuolo. Il che farà capire se ci sono fusti di questo materiale. Non è tuttavia escluso, e per questo si attendono i risultati della relazione, che possa essere stata rilevata la presenza di altri materiali, che non siano dunque ferrosi, visto che il mandato dell’istituto geofisico e vulcanologico è stato quello di accertare anzitutto la presenza di ferro tramite l’utilizzo di magnetometro.


"Carabinieri e Ingv mentre si apprestano a monitorare l'area"
“Carabinieri e Ingv mentre si apprestano a monitorare l’area”

Secondo le prime indiscrezioni, già trapelate nelle scorse settimane, non ci sarebbero tuttavia preoccupanti presenze di materiale ferroso come invce lasciato intendere dalle rivelazioni dei collaboratori di giustizia facenti parte di sodalizi camorristici che avevano contributo a creare un clima di preoccupazione nell’opinione pubblica anche a causa della riapertura di una indagine da parte del procuratore capo della Procura di Cassino Mario Mercone, dopo i ritrovamenti di due fusti di materiale tossico da parte della polizia provinciale nel 1997. E anche le rilevazioni dei vigili del fuoco circa la presenza di radiazioni sono state in questo senso rassicuranti. Resta tuttavia da capire quali altre sostanze o materiali sono eventualmente sotterrati nella discarica di Penitro, fatto che sarà dalla relazione definitiva solo una volta concluse le indagini.