

Doveva essere un anno storico per la città di Gaeta, ma potrebbe trasformarsi in un incubo. L’anno in cui sarebbe dovuta partire la raccolta differenziata, che in effetti, solo in via sperimentale, è partita, relativamente al quartiere di Corso Italia, ma con un finanziamento provinciale. Eppure le tasse sui rifiuti di cittadini e attività commerciali sono aumentate in maniera esponenziale. Per i primi, a seconda delle specifiche situazioni familiari, rispetto al numero dei componenti e ai metri quadri dell’immobile, gli aumenti si sono attestati tra il 10 e il 30 percento, anche sulle disposizioni della nuova tassa sui rifiuti: la Tasi. Mentre le attività commerciali lamentano aumenti fino al 100 percento in più, e in alcuni casi oltre.


Intanto le strade di Gaeta, e alcuni quartieri in particolare, sono invasi dai rifiuti, come testimoniano alcune fotografie scattate nelle ultime settimane. La ditta che ha in gestione l’appalto, la Ecocar, è stata sollevata dal maxi-affidamento di circa 50 milioni di euro per 6 anni più 3, circa 5,5 milioni annui, rescisso dall’amministrazione comunale dopo che la ditta ha ricevuto una interdittiva antimafia dalla Prefettura di Caserta e il coinvolgimento nello scandalo rifiuti di Malagrotta col supremo dell’immondizia Manlio Cerroni, socio di Deodati della Ecocar nel consorzio CoLaRi. Eppure la stessa amministrazione ha annunciato nelle scorse settimane che l’appalto restava in affidamento alla Ecocar in attesa almeno per tutta l’estate viste le esigenze turistiche.


Insomma l’aumento chiesto nelle ultime due annualità a cittadini e attività commerciali doveva coprire la voce di bilancio relativo al servizio rifiuti per circa 1 milione e mezzo di euro, passando dai circa 4 precedenti agli attuali 5,5. Così evidentemente non può essere. Ragione per cui molti stabilimenti balneari e alcuni alberghi hanno già fatto ricorso al Tar contro le richieste “ingiustificate” di un servizio che non è cambiato affatto rispetto al passato, ma per il quale sono stati già sborsati molti più soldi.