
“Apprendiamo che il presidente della Provincia di Latina, Salvatore De Monaco, ha scritto al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e alla dirigente dell’Ufficio dell’Ambito Territoriale di Latina dell’USR per il Lazio, Maria Rita Calvosa, per chiedere lo slittamento dell’inizio dell’anno scolastico al 1 di ottobre.

Vogliamo ritenere la proposta del presidente De Monaco come l’effetto della noia di fine agosto. Noi non crediamo che siano quindici giorni in più di vacanze a garantire “il recupero delle forze psico-fisiche degli studenti e del personale” bensì lo sono l’ambiente scolastico e la didattica. Tanto meno crediamo che questo provvedimento possa garantire la ripresa economica di un territorio, al contrario, crediamo che la Provincia di Latina, così come tutta la Regione Lazio e l’Italia, abbia bisogno di un grande piano per il turismo che metta al centro la costruzione di un progetto di industria culturale attorno al gigantesco patrimonio artistico, culturale e ambientale di cui tutto il nostro territorio è dotato”.
“Quanti sostengono la proposta di posticipare l’inizio delle lezioni al 1 ottobre ignorano il fatto che, secondo Federalberghi e Federturismo-Confindustria, solo il 31% degli italiani è andato in vacanza quest’estate: circa 18,6 milioni di persone contro le 29,4 milioni del 2008, quasi 11 milioni di persone in meno – dichiara Giuseppe Cirelli, segretario generale della rete degli Studenti Medi del Lazio -. Davvero il presidente De Monaco, come pure il sindaco di Forte dei Marmi e quanti sostengono la balzana idea di ricominciare la scuola il 1° ottobre, pensa che sia tutta colpa del maltempo e della pioggia? Oppure forse la crisi economia che continua a mordere, la disoccupazione alle stelle e la mancanza di politiche di redistribuzione del reddito hanno abbassato la qualità della vita delle persone e quindi anche delle loro vacanze?

Senza voler entrare nei settori alberghieri e della ristorazione, che non ci competono – prosegue Cirelli – intendiamo ribadire la necessità di ripensare, in un quadro di riforma complessiva del sistema scolastico, le vacanze estive: troppo lunghe, mal distribuite nel corso dell’anno scolastico, didatticamente distruttive e così articolate per ragioni anacronistiche. Abbiamo scritto anche noi al presidente Zingaretti per sostenere le nostre ragioni e l’inizio dell’anno scolastico come deliberato dalla Regione e dai Consigli d’istituto”.
“Troviamo, infine, assurdo pensare che sia l’allungamento delle vacanze a permettere effettivamente alle famiglie di passare più giorni al mare. Secondo Federconsumatori, per l’anno scolastico che sta per iniziare, con un aumento dell’1,4% rispetto all’anno scorso, le famiglie spendono 506 euro per il corredo scolastico e 529 euro per i libri di testo. Questa ci pare la vera emergenza su cui sarebbe bene che gli enti locali intervenissero, anche a nostro sostegno che la battaglia per l’accesso alla conoscenza e il diritto allo studio la portiamo avanti da anni”.