Cisterna, raffica di furti alla stazione. Bici parcheggiate sui pali e rastrelliere vuote

bici, stazione, salvo d'acquistoA Cisterna ci sono i ladri di biciclette. No, non ci riferiamo alla vecchia band di Paolo Belli, ne al capolavoro neorealista di Vittorio De Sica. Anche perché la festa patronale quest’anno è finita prima, quindi per sentire musica e vedere film in piazza bisognerà aspettare la prossima iniziativa in calendario. Stiamo parlando proprio di furti di velocipedi, perpetrati per lo più in zona stazione. Un problema di sicurezza che genera anche una questione di decoro urbano che poi spiegheremo. Ma intanto la cronaca: decine di casi, la maggior parte non denunciati alle autorità, registrati quasi tutti in questi giorni di agosto. A finire nel mirino dei ladri, sopratutto le due ruote lasciate incustodite nella piazza antistante lo scalo ferroviario cisternese. Bici legate alle apposite rastrelliere, ai pali o a panchine, che quando non vengono fatte del tutto sparire, vengono depredate di ogni parte sganciabile. Non è raro infatti, vedere attaccato ad un palo di metallo in piazza Salvo D’Acquisto, il telaio di una bici sguarnito di ruote, sellino, pedali, manubrio, freni, cambio e persino portaborraccia.

Una fenomeno spiacevole che scoraggia la mobilità sostenibile bicicletta-treno, proprio quella che andrebbe incentivata in un contesto urbano come Cisterna.


E così, chi non ha che la bici per raggiungere la stazione (e chi proprio non sa rinunciarvi), invece di parcheggiarla nelle appartate rastrelliere disposte dal Comune solo un anno fa, preferisce legare il suo mezzo a pedali ai ben centrali pali che circondano piazza Salvo D’acquisto.

stazione rastrelliere bici rubatePer questo è anche un problema di decoro urbano: nel piazzale della stazione non si trova più un palo libero e le file di biciclette legatevi compongono una sorta di ostacolo per il traffico pedonale oltre che un pessimo impatto visivo per il forestiero che arriva in città. Intanto, le rastrelliere ubicate in un atrio alla destra dell’uscita principale dello scalo, restano puntualmente vuote.

“Sarebbe il caso di spostarle – consigliano alcuni pendolari, riferendosi proprio a questi costosi parcheggi pubblici per bici – di metterle più in vista, in una zona più trafficata dove non diano fastidio né rimangano appartate, alla mercé dei malintenzionati”. Altri, invece, invocano maggiori controlli in una zona della città sempre più trafficata. C’è poi chi circoscrive il fenomeno e ne ridimensiona l’importanza: “E’ un circolo vizioso tra stranieri – ci spiegano certi signori dall’area ben informata – sono soprattutto loro a venire alla stazione con queste biciclette scassate. Il derubato ne ruba un’altra a sua volta e così via. Alla fine nessuno torna a casa a piedi”. Sarà pure così, ma i conti non tornano.