Carano celebra i 111 anni della morte di Menotti Garibaldi (ma senza Comune)

DSC09478È un padre della Patria che Aprilia può annoverare tra i suoi concittadini illustri, Menotti Garibaldi, figlio dell’Eroe dei due mondi e sepolto proprio a Carano. Il primogenito di Giuseppe Garibaldi morì il 22 agosto del 1903, 111 anni fa, e riposa nella tomba di famiglia nei pressi del casale. Per questo stamattina è stata organizzata una commemorazione presso il podere dei Garibaldi, manifestazione organizzata dal Comitato per la Valorizzazione del sito. È in corso infatti una raccolta firme per far inserire Carano Garibaldi nell’elenco dei monumenti naturali della Regione, fatto che preserverebbe l’intera area da speculazioni edilizie, come quella che potrebbe arrivare con la nuova variante di recupero da poco approvata, che porterebbe decine di villette in una zona che mantiene la sua vocazione agreste. “Ci batteremo perché Carano Garibaldi resti così come è oggi”, ha spiegato Carmen Porcelli, promotrice della petizione. Nel frattempo Carano è candidata a diventare luogo del cuore del Fai, il Fondo Ambiente Italiano, ma solo se riuscirà ad ottenere abbastanza “clic” e firme.

La data del 22 agosto è “snobbata dall’Amministrazione comunale”, ha spiegato Gianfranco Compagno, membro del Comitato promotore per il gemellaggio con Mostardas, la città brasiliana che ha dato i natali a Menotti. “In Brasile celebrano degnamente l’Eroe dei due mondi, le Amministrazioni dal 2002 hanno perso invece interesse e non se ne comprendono i motivi, scegliendo di celebrare Menotti in una data che rappresenta un falso storico”. La data è quella del 17 marzo, giorno dell’Unità d’Italia, scelta personalmente dalla pronipote di Garibaldi, Maria Stefania Ravizza Garibaldi, rappresentata ieri dalla figlia Costanza, che ha spiegato come la madre abbia voluto celebrare il suo avo in un giorno importante per l’Italia. Nel pomeriggio, la famiglia ha fatto celebrare una messa in ricordo del prestigioso avo.


Deputato e presidente della Provincia di Roma, imprenditore agricolo e soprattutto patriota, Menotti morì di malaria a 63 anni nella sua casa di Roma. Dopo i funerali, fu portato a Carano su un affusto di cannone, con i fiori del Re d’Italia e del Presidente della Repubblica Francese. Aprilia, invece, pare dimenticarsene un po’ troppo spesso.