
Furono arrestati con tredici chili di hashish nel marzo scorso a Minturno. Oggi, mercoledì, il Tribunale di Cassino, giudice Donatella Perna, ha condannato con rito abbreviato a tre anni e quattro mesi ciascuno i napoletani Antonio Capuozzo, 31 anni, Gennaro Tranchino, 29 anni, e Salvatore Positano, 43 anni, individuati come corrieri dello stupefacente. E Ugo Emilio Di Nardo, 25 anni, pizzaiolo incensurato di Minturno, l’acquirente. Archiviata la posizione della compagna, Rossella F., 22 anni, all’epoca denunciata. Cinque anni per ognuno la richiesta del pm Di Mattei che aveva contestato l’aggravante dell’ingente quantitativo, non accolta. Contestualmente il giudice ha posto tutti e quattro i protagonisti agli arresti domiciliari. Per Di Nardo, inoltre, è stata disposta la restituzione della sua auto smart, un orologio rolex e trentamila euro sequestratigli cinque mesi fa. A difenderli un collegio formato dagli avvocati Enrico Mastantuono, Alessia Vita, Pasquale Cardillo Cupo e Francesco Marino.

L’operazione antidroga era stata portata a termine dagli agenti della squadra di Polizia giudiziaria del Commissariato di Formia – Questura di Latina – diretti dal vice questore Paolo Di Francia in collaborazione con i colleghi del Commissariato San Paolo di Napoli che avevano lanciato la segnalazione. I corrieri erano giunti a Scauri con l’ingente quantitativo di droga, 130 panetti da 100 grammi ciascuno, a bordo di due auto, una Punto e una Suzuki Swift, quest’ultima con un compito di staffetta. Un primo “assaggio” di prova era poi avvenuto sul lungomare di Scauri. Da dove i quattro si erano spostati presso l’abitazione del minturnese per concludere lo scambio. Una volta saliti in casa, però, si sarebbero accorti che qualcosa stava andato storto.

Una busta con all’interno il denaro e l’orologio fu lanciata dal balcone e a quel punto gli agenti intervennero per effettuare i fermi.
Più recentemente, a maggio, un’analoga operazione svolta in collaborazione tra il Commissariato San Paolo di Napoli e la Squadra di Polizia Giudiziaria del commissariato di Terracina aveva portato a Sabaudia al sequestro di sei chili di hashish e mezzo chilo di cocaina oltre che all’arresto di tre persone, Massimiliano Di Napoli, Vincenzo Serrapiglio e Alessandro Russo, questi ultimi due da tempo trasferitisi a Sabaudia, Serrapiglio già coinvolto nell’operazione antidroga Circe 2. Anche in quel caso le persone furono bloccate a bordo di due auto in una centralissima via del centro. Gli agenti furono insospettiti dallo strano percorso a giro tondo delle due auto, di cui una con targa polacca. Verosimile provenienza di entrambi i quantitativi di droga sequestrati i quartieri napoletani di Pianura e di Secondigliano controllati dal clan camorristico dei Marfella.
***ARTICOLO CORRELATO*** (Sequestro di hashish a Minturno, indagini nel napoletano. Primi interrogatori per gli arrestati – 19 marzo 2014 -)