
Andranno subito a processo, Biagio Rizzi ed Alberto Frattarelli, arrestati dai carabinieri lo scorso giugno per l’incendio al chiosco di fiori del cimitero di Monte San Biagio, avvenuto a novembre, secondo le indagini, per intimidire l’ex socio dello stesso Rizzi, divenuto concorrente nel settore delle onoranze funebri con una propria agenzia.
Nei giorni scorsi il pm titolare dell’inchiesta, Gregorio Capasso, ha infatti richiesto al gip Mara Mattioli, vedendone l’accoglimento, il decreto di giudizio immediato nei confronti della coppia di amici, tuttora in regime di arresti domiciliari: il quadro indiziario è tale da far sussistere, per l’accusa, l’evidenza della prova.
Da qui, l’instaurazione del rito speciale che, saltando l’udienza prelominare, porterà il 47enne Rizzi ed il 39enne Frattarelli in aula il prossimo novembre. Rispettivamente difesi dagli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Guglielmo Raso, i due monticellani potranno ora decidere se andare a giudizio con rito abbreviato, oppure con quello ordinario.
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