
E così, dopo il serpente catturato in mare ed eliminato dal bagnino Andrea Dominici, monticellano e operativo nella cooperativa “Emarilù” in servizio a Sperlonga, dopo l’avvistamento a riva di uno squalo, anche se dichiarato innocuo dagli esperti del ramo, sul litorale a sud di Roma, ieri è stata la volta di un serpente di terra che ha fatto la sua apparizione sugli scogli del lungomare di Gaeta, proprio davanti villa Traniello, poco distanti dal comando della Tenenza dei Carabinieri presente in città.

Comprensibile, alla sua vista, il panico generale e il fuggi fuggi delle persone che erano sugli scogli a pescare e dei molti bambini che, eludendo la sorveglianza dei genitori, si erano spinti sulla barriera rocciosa che aggetta sul mare e che risulta, tra l’altro, estremamente scivolosa per il continuo infrangersi delle onde.
L’insolita fuga e il momento di generale confusione non sono sfuggiti all’attenzione di Vittorio Doria, 22enne palombaro e sommozzatore O.T.S., oltre che operatore collaudato da corsi teorici e un discreto periodo di pratica nel campo del divemaster, assistenza bagnanti e quant’altro. Il giovane, senza perdersi di coraggio, dopo aver aiutato anziani e bambini a recuperare il sentiero pavimentato della terraferma sulla quale si passeggia comodamente al margine della barriera degli scogli, ha cercato di recuperare l’insolito ospite della zona bagnata dall’acqua salata.
Non ce l’ha fatta, in quanto il rettile è scomparso tra gli inaccessibili scogli, ma il suo intervento è servito a tenere alta la guardia da parte dei genitori che spesso lasciano i bambini soli vicino al mare e, per di più, sugli scogli scivolosi.
Agli organi di controllo e agli operatori delle spiagge questo nuovo caso, dopo Sperlonga e il mare capitolino, ha fatto alzare l’allerta, con la speranza che, in un immediato futuro, magari nel bel mezzo del Ferragosto, dai fondali marini non spunti qualche altro animale che finora non è contemplato nella nomenklatura della normale fauna ittica.