Neanche il tempo di far trascorrere tre giorni dall’ultima pioggerella, che i “fuochisti” sono entrati in azione. E alla grande. Dapprima a Pagnano con ben sei ettari di territorio silvo boschivo andato distrutto e con un bilancio che avrebbe potuto avere dimensioni ancor più devastanti se tempestivi ed efficienti non fossero stati gli interventi messi in atto dal Corpo Forestale dello Stato della stazione di Itri agli ordini del comandante, l’ispettore capo Roberto Broccoli, della squadra 5 A dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Gaeta e dei volontari della Protezione Civile Emergenza Radio Itri (E.R.I.) del presidente Antonio Maggiacomo, che sono riusciti a impedire che le fiamme raggiungessero la fungaia di casa che la colata di cemento armato degli anni scorsi ha fatto sorgere nella zona.

Non è passato un giorno che le fiamme hanno attinto il bosco littorio con intervento tempestivo simultaneo di una task force composta da agenti del CFS dei comandi di Itri e di Sabaudia, dei Vigili del Fuoco con la squadra boschiva 11 A di stanza a Fondi, a Villa Placitelli, dopo le insistenze del sindacato autonomo Confsal VS del segretario regionale Sandro Giuliani e di quello provinciale Cesare Augelli, dei volontari della Protezione Civile ERI di Itri, dei Falchi del presidente Mario Marino di Fondi e di ben dodici volontari della squadra antincendi dell’azienda faunistica “Fra’ Diavolo” del presidente Silverio Sinapi, anche lui in prima linea contro il fuoco con scudisci e pompe a spalla; il tutto sotto il volteggiare spericolato ma esperto di un pilota di elicotteri da quattro anni diventato il mito dei cieli laziali, dopo essere stato il conclamato temerario delle Alpi, arrivando a volteggiare a quattromila metri di altezza, là dove veramente osano le aquile, Massimiliano Spanò, per gli amici Max, noto a tutti come ‘Rambo’, che ha la base dei suoi elicotteri convenzionati con la Regione Lazio per lo spegnimento dei fuochi a villa Placitelli, sempre a Fondi.
Dopo lo scampato pericolo di sabato, con le case accerchiate dal fuoco, i piromani sono però tornati in azione la notte tra domenica e lunedi sul costone della collina di San Cristoforo, che si erge, come una balconata, sopra la parte più centrale del paese, avendo sotto di sé anche la caserma dei Carabinieri locali e tante case, oltre ad unità abitative che le fiamme stavano per raggiungere a mezza costa. Poiché i mezzi aerei a quell’ora non possono operare, sul posto sono prontamente giunti l’ispettore capo Roberto Broccoli del CFS di Itri con i suoi uomini, la squadra 5 A dei Vigili del Fuoco del distaccamentiodi Gaeta che hanno presidiato una zona abitata onde evitare disastri con vittime e più di dieci volontari dell’azienda faunistica “Fra’ Diavolo” che, armati si scudisci e pompe a spalla si sono avventurati, tra rocce aguzze e strapiombi rischiosi, nelle zone impervie da dove il fuoco stava arrivando, minacciando anche la storica chiesa diroccata di san Cristoforo che sorge sull’omonima collinetta, dove trovano posto anche i ripetitori della RAI. Il duro lavoro è andato avanti fino alle cinque del mattino quando la zona è stata bonificata, mentre una pioggia di cenere è calata su tutte le case del paese.