La prima interrogazione sull’eternit il consigliere Giada Gervasi capogruppo di Cittadini al lavoro, l’ha presentata a febbraio. Ma nulla. Poi nel consiglio comunale dello scorso 28 luglio, sempre il consigliere Gervasi ha presentato una mozione che fino ad oggi non sembra essere stata considerata. Per questo il capogruppo di Cittadini al lavoro torna sull’argomento, una questione di salute e di bonifiche ma anche di capacità di intervenire da parte di chi, come amministratore è tenuto a farlo.
“E’ ormai nota a tutti la pericolosità dell’eternit per la salute dell’uomo – commenta Gervasi – tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 1986, ha sancito che l’esposizione a qualunque tipo di fibra, a qualunque grado di concentrazione in aria, va evitata in quanto causa di malattie tumorali. Ma è pur vero che nel territorio comunale persistono alcune strutture, non solo nelle campagne, con le coperture in cemento-amianto (eternit), che se non ancora in rovina, potrebbero deteriorasi e rilasciare nell’aria le fibre tossiche”.

Sull’argomento, per l’Ona era intervenuto più volte anche Antonio Dal Cin che purtroppo ha subito sulla propria pelle cosa vuol dire essere esposti all’amianto. Anche Dal Cin aveva chiesto, in primis al sindaco interventi che non si limitassero solo alle tettoie ed alle piccole coperture ma che al contrario tenessero conto di quelle che sono delle vere e proprie bombe ambientali. Anche in questo caso si attendono risposte e comunque la Gervasi sembra essere intenzionata ad andare fino in fondo.
“E’ necessario – continua il consigliere comunale – dunque che gli Uffici preposti predispongano una mappatura degli edifici e degli impianti pubblici, tra cui gli immobili scolastici, dalla quale si evinca la presenza di materiale nocivo e di eternit. Ed, conseguentemente, è altresì urgente attivare delle procedure atte allo smaltimento dell’amianto sugli stessi edifici. Data l’importanza della questione per la salute pubblica – conclude il consigliere di Cittadini al Lavoro – ritengo sia opportuno contribuire in percentuale con il bilancio comunale alla bonifica delle aree, attraverso la stipula di apposita convenzione con società specializzate, aiutando così quei cittadini che autonomamente comunicheranno il possesso di tali materiali e l’intenzione di eliminarli Gervasi, infine, chiede anche di valutare l’istituzione di un numero verde presso la sede dei vigili urbani, al quale i cittadini potranno denunciare, anche in forma anonima, la presenza di eternit o di discariche abusive dove esso viene occultato”. I soldi per le bonifiche potrebbero quindi esserci, o meglio andrebbe pianificata la destinazione dei fondi per quella che è una priorità, in teoria per tutti i cittadini.