“Questo è un patto di solidarietà tra i sindaci, il colore politico non conta, andiamo avanti nella battaglia per la Sapa”. Questo e molto altro ha dichiarato il sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi nel corso della conferenza dei sindaci tenutasi fuori dai cancelli dello stabilimento di Fossanova. Fuori per dare possibilità ai giornalisti ed alle famiglie degli operai di assistere alla votazione di un documento importante che di sicuro costituisce un precedente non solo in provincia di Latina ma in tutta Italia. Mai i sindaci, in una regione si sono schierati in maniera così massiccia un muro di fasce tricolore per impedire che i cancelli vengano chiusi senza possibilità di trovare un accordo decente per i lavoratori.
“Perchè questa non è solo la battaglia della Sapa – ha continuato Di Giorgi – ma per tutte le aziende in difficoltà e per quelle che cominciano ad accusare i segni della crisi”.
Nel documento votato all’unanimità dai presenti in rappresentanza di oltre il 70% della popolazione della provincia, si chiede l’istituzione di un tavolo tecnico stabile con Regione e Ministero per affrontare le emergenze in provincia di Latina ed un altro tavolo per studiare soluzioni per i giovani laureati e non. Queste le richieste a carattere generale.
Sul discorso Sapa i sindaci intervenuti ed in modo particolare il sindaco di Latina Di Giorgi, quello di Pontinia Tombolillo e quello di Priverno Delogu hanno fortemente criticato il comportamento della Sapa. Un’aziende che “deve sedersi ai tavoli” ma ad una condizione e cioè che sia rappresentata da chi può prendere decisioni, un passaggio quello sul potere decisionale che per i sindaci riguarda anche Regione e Governo chiamati a fare decisamente di più. Poi il passaggio sulla possibile vendita del sito, da cedere e su questo tutti sono d’accordo senza condizioni. E’ impensabile infatti che l’azienda non venda solo per evitare che ditte concorrenti acquistino il sito e venda solo a condizione di una riconversione. Questo significherebbe non permettere la riassunzione dei lavoratori. Il documento è stato votato da tutti, i sindaci vanno avanti e proprio nei prossimi giorni dovrebbero essere ricevuti al Ministero. La battaglia per la Sapa continua senza colori politici, i sindaci sono arrabbiati, alcuni si sono presi anche una denuncia per presidiare insieme ai lavoratori. E’ una questione di dignità, del lavoro ed è per questo che posti indietro non se ne possono fare e che in termini di accordi i lavoratori Sapa, tra le maestranze migliori d’Italia nella lavorazione dell’alluminio, hanno diritto a quanto gli spetta.