Una dose letale di stupefacenti, probabilmente eroina, e per una 52enne residente a Gaeta, Maria Luara V., non c’è stato nulla da fare. Trasportata d’urgenza dal marito, il 49enne F.C., all’ospedale Dono Svizzero di Formia, infatti, la donna è giunta cadavere intorno alle 23.30 di sabato sera.
La 52enne, insegnante precaria in diverse scuole della provincia, aveva fatto perdere le proprie tracce venerdì pomeriggio salvo poi essere rintracciata sabato pomeriggio dal compagno a Carinola, in un’abitazione di famiglia che la donna aveva raggiunto con mezzi propri. Trovatala semi incosciente nel bagno, nei pressi alcune siringhe successivamente repertate dalla Polizia Scientifica, l’uomo ha provato a salvarle la vita trasportandola in ospedale ma non c’è stato nulla da fare.
Successivamente intervenuti gli agenti del Commissariato di Gaeta e di Formia agli ordini dei vice questori Marta De Bellis e Paolo Di Francia, il personale della Questura di Latina ha eseguito un’attenta perquisizione nell’abitazione della coppia a Gaeta, in zona Vindicio, dove sono state ritrovate sette piante di marijuana su un balcone, da cui la denuncia nei confronti del 49enne. E poi nella casa di Carinola dove è stata rinvenuta la siringa di cui al donna poco prima si era servita per iniettarsi lo stupefacente.
Le indagini sono in mano al sostituto procuratore del Tribunale di Cassino Arianna Armanini che in queste ore, dopo un’autopsia esterna e tossicologica, sta disponendo la restituzione della salma ai famigliari. All’attenzione degli investigatori gli ultimi numeri di telefono chiamati dalla donna, stante il rinvenimento a Carinola, anche del telefono mobile che la donna, poco prima dell’iniezione letale, avrebbe adoperato. Forse proprio per procurarsi lo stupefacente.