***video***Coppia di anziani di Fondi malmenata e rapinata a Sperlonga: quattro banditi in fuga


da enzo sperlongaUn furto poi sfociato in una violenta rapina con annesso sequestro di una coppia di anziani coniugi, minacciati, malmenati e legati col fil di ferro. Un colpo messo a segno da quattro banditi stranieri e che ha visto nei panni delle vittime il 71enne di Fondi Enzo Di Fazio e la moglie 70enne, Marianna Macera, derubati di un bottino in contanti, gioielli ed oggetti di valore ancora tutto da quantificare, comunque nell’ordine delle migliaia d’euro.

Tutto è avvenuto venerdì sera alle porte di Sperlonga, al chilometro 11,800 della Flacca, dove i Di Fazio gestiscono da almeno quarant’anni il punto di ristoro ‘Da Enzo’. E’ proprio da lì che parte tutto: la banda, passamontagna sul volto e guanti d’ordinanza, all’inizio ha provato a penetrare nell’attività; non riuscendovi, è passata subito dopo all’abitazione dei titolari, proprio alle spalle del chiosco.


da enzo sperlonga 2Erano le 22,40. I malviventi hanno tagliato con un paio di grosse forbici la rete di recinzione e fatto irruzione nell’appartamento sfondando la porta d’ingresso. Dopo una giornata di lavoro, i Di Fazio stavano cenando, ed inizialmente non si erano resi conto di nulla, se non qualche rumore: l’allarme dell’attività era stato attivato, quello dell’abitazione, considerando l’orario, era ancora spento.

Il tentativo di difesa del 71enne Enzo alla vista del primo dei quattro ospiti indesiderati, non è servito a nulla: in men che non si dica altri due gli sono saltati addosso, picchiandolo e quindi immobilizzandolo, assieme alla moglie – strattonata e feritasi ad un piede coi vetri di una bottiglia rotta – con lo stesso fil di ferro che avevano tagliato dalla recinzione.

“Vogliamo soldi e oro”, hanno gridato agli anziani, minacciandoli con le forbici che ancora brandivano, in un italiano perfetto ma che tradiva un chiaro accento straniero. Da lì, hanno messo a soqquadro la casa, spostando mobilio e quadri alla ricerca di una cassaforte. Arraffati i soldi di alcune pensioni e dell’area ristoro, preziosi ed almeno un paio di orologi, i banditi sono tornati all’obiettivo originario. Del resto, era la stessa malcapitata signora Di Fazio a ripetere disperata che, se volevano, c’era ben altro da rubare nell’attività, tra denaro e tabacchi in grossa quantità.

E’ stato proprio nel tentare di penetrare una seconda volta ‘Da Enzo’ che i quattro si sono ‘bruciati’: forzando la porta hanno attivato l’allarme, per darsela subito dopo a gambe levate, non si sa a bordo di quale mezzo.

*Stazione carabinieri di Sperlonga*
*Stazione carabinieri di Sperlonga*

I soccorsi vengono allertati intorno alle 23,15: i coniugi sono riusciti a liberarsi, chiamando la figlia, che ha a sua volta allertato il fratello, l’avvocato Luca Di Fazio. E stato lui, il primo a raggiungere e sostenere gli anziani genitori, ovviamente frastornati ed impauriti. A quel punto è partita immediata anche la chiamata ai carabinieri della Stazione locale, coordinati dal comandante Salvatore Capasso. I quali, tra le altre cose, sul posto hanno repertato le forbici utilizzate nel blitz. Inutili, i filmati delle telecamere interne all’esercizio, dato che i malviventi non sono riusciti a entrare. Secondo le prime ipotesi derivanti dalle testimonianze degli aggrediti, ad agire potrebbe essere stato un gruppo di albanesi o rumeni.

A margine della rapina con sequestro, i coniugi Di Fazio hanno rifiutato le cure mediche in ospedale, preferendo rimanere nella casa appena assaltata. Gente che lavora da una vita e che nonostante l’accaduto non si abbatte, Enzo e sua moglie Marianna. Tanto che il giorno dopo, sabato, a dispetto del comprensibile stato di choc, dei lividi, delle escoriazioni e delle piccole ferite, nel pomeriggio sono tornati entrambi al lavoro. “Meglio così, altrimenti ci sarebbe da ammattire”, ha spiegato la signora. “Certo, in passato abbiamo subìto qualche furto, ma non avremmo mai immaginato una cosa del genere”.

Giusto per la cronaca, l’ultimo furto in ordine di tempo ai danni dell’area di ristoro risale allo scorso gennaio, quando ignoti trafugarono contanti e tabacchi per un valore di circa 30mila euro.