
“Il Regolamento Tari approvato il 22 luglio scorso dal Consiglio Comunale di Formia non convince affatto. Dal giovane Assessore alla Sostenibilità Urbana Claudio Marciano ci saremmo aspettati molto di più” commenta l’avvocato Erika Poccia, coordinatrice di F.I. Giovani Formia.
La nuova Tari non è modulata per far diventare i rifiuti una risorsa e per premiare chi fa una buona differenziata.
Ci saremo aspettati una riduzione della tassa sui rifiuti, che, invece, resta eccessivamente gravosa per i cittadini. Una virtuosa raccolta differenziata dovrebbe portare ad un abbattimento dei costi e ad una riduzione della tassazione, attraverso, ad esempio, misure di pesatura della spazzatura e di identificazione dei nuclei domestici che differenziano bene. Chi produce poca spazzatura non può essere tassato così gravosamente come chi ne produce molta. L’unico peso fiscale che si può chiedere ai cittadini nell’attuale momento storico, infatti, è quello del “chi inquina paga”.
Ed ancora, ci saremo aspettati da un Assessore così sensibile ai problemi ambientali: misure di riduzione della tassa sui rifiuti in base ad una corretta differenziata, un’incentivazione più mirata e attenta alla pratica di promozione del consumo dell’acqua del rubinetto – in grado di ridurre l’uso delle bottiglie di plastica e vetro -, un sistema di controllo della correttezza della raccolta ai fini dell’irrogamento delle sanzioni per chi inquina.
Ci saremo augurati da un giovane amministratore un Regolamento Tari “del futuro” e non “del passato”.

Un Regolamento Tari “del futuro” avrebbe ad esempio previsto l’assegnamento di un codice utenza identificativo ad ogni famiglia, sacchetti dotati di microchip porta a porta, agevolazioni soprattutto per le utenze domestiche che smaltiscono bene e il più possibile (e non solo per quelle non domestiche), riduzioni percentuali maggiori per chi utilizza il compostaggio domestico, introduzione di un meccanismo di pesatura della spazzatura e di pagamento della tassa in rapporto al peso dei rifiuti, introduzione di un circuito virtuoso di siti o negozi ecologici dove ogni famiglia può vendere i propri rifiuti puliti (ad esempio la plastica e il vetro) ed ottenere un ristoro economico prima che i rifiuti stessi vengano consegnati alla società che li prenderà in carico.
Misure troppo futuristiche? Sarà, eppure attuabili con un po’ di buon senso ecologico.
Avv. Erika Poccia,
Coordinatrice FI Giovani Formia.