Si torna a parlare di rischio bomba ecologica alla ex Somal a Sabaudia. Proprio ora, nel periodo di massima affluenza turistica in una zona residenziale perlopiù di seconde case, il depuratore è stato “chiuso”. La storia è ingarbugliata, in mezzo ci sarebbe un contenzioso tra il consorzio Bella Farnia a mare e Acqualatina che avrebbe portato la società ad interrompere il servizio. Ma si può fare? Di questo non è molto convinto il capogruppo di Moderati per Sabaudia Salvatore Schintu che ha chiesto l’intervento del sindaco con un’interpellanza urgente.
“A seguito – si legge nel documento – dell’avvenuta sospensione del servizio di depurazione del consorzio Bella Farnia Mare, sito in Bella Farnia, da parte di Acqualatina SPA, si chiede alla SSVV quali iniziativa intenda assumere, nella qualità di massima autorità sanitaria comunale e di rappresentante del Comune di Sabaudia, azionista di Acqualatina SPA, per garantire, in piena stagione estiva, la continuità del servizio di depurazione delle acque reflue e di evitare gravissimi ed irreparabili danni all’ambiente nonché all’immagine della città”.

Salvatore Schintu
Il Comune di Sabaudia, come altri, è infatti azionista di Acqualatina, una vecchia storia che questa che in passato aveva portato in tutta la provincia a petizioni perlopiù ignorate. Comunque Schintu su Bella Farnia era già intervenuto più volte segnalando anche in passato scarichi abusivi, liquami sospetti e il malfunzionamento del depuratore.
“Nel ricordare – si legge a conclusione del documento – come questo gruppo consiliare, da tempo, abbia provveduto a difendere la qualità delle acque dei canali e quindi dei laghi costieri e del mare, nel riaffermare la necessità di puntuali interventi del settore ambiente, si sottolinea come i nodi irrisolti e complessi della lottizzazione ex Somal gravino tuttora sulla comunità e si chiede quindi se non reputi necessario riproporre al consiglio comunale quella nostra proposta di istituire una consulta delle urbanizzazioni periferiche al fine di studiare, esaminare e quindi prevenire le criticità come quella presente”. Un’altra grana quindi alla ex Somal oggetto di diverse ordinanze sindacali per altre vicende sempre comunque legate a problemi di igiene e sicurezza.