Ospedale di Fondi, il laboratorio d’analisi “tornerà a pieno regime”. Ma intanto è ai minimi termini

*Caos continuo*
*Il decreto del commissario ad acta Zingaretti*

Nel marasma della sanità pontina, col susseguirsi di notizie allarmanti riguardanti l’efficienza di servizi e reparti, di tanto in tanto ecco spuntare qualcosa di – teoricamente – positivo: il laboratorio d’analisi dell’ospedale di Fondi tornerà attivo in urgenza ventiquattr’ore al giorno. Almeno sulla carta.

“E’ quanto dispone il decreto del 2 luglio 2014 di Nicola Zingaretti, quale commissario ad acta per la sanità regionale del Lazio, con riferimento alla riorganizzazione della rete informatizzata dei laboratori di analisi pubblici”, spiega Gianfranco Antonetti, segretario del movimento civico ‘Fondi ci chiama’, che evidenzia anche come tale decreto dia mandato ai direttori generali delle varie aziende sanitarie di “dare puntuale e corretta applicazione alle disposizioni previste e di conseguire gli obiettivi organizzativi e gestionali ivi contenuti”.


“L’attività h24 in urgenza del laboratorio d’analisi di Fondi costituisce il presupposto fondamentale a sostegno dei diversi reparti ospedalieri ed in particolare di quelli preposti all’emergenza”, dice ancora Antonetti. Una “certezza” che, con adeguata “presenza di personale dirigente e tecnico-sanitario” dovrebbe assicurare “un volume di esami tra 200.000 e 1.000.000”.

*Laboratorio Analisi (foto generica)*
*Laboratorio da luglio aperto solo sei ore al giorno*

Peccato che per adesso in ambito ospedaliero, tra le corsie dell’ospedale interessato e non, del decretato ritorno alle origini nessuno paia saperne nulla. E, in attesa dell’auspicabilissima svolta o di una comunicazione ufficiale da parte dei vertici della Pisana o dell’Asl pontina, si continui a navigare a vista: dallo scorso primo luglio, causa carenze di personale, l’orario del laboratorio fondano è stato ulteriormente ridotto, restando con i battenti aperti solo dalle 8 alle 14.

C’è poi un altro ‘dettaglio’. Per sua stessa natura, il laboratorio d’analisi opera a diretto sostegno di altri reparti e servizi. A meno che il decreto annunciato da Antonetti non sia il primo di una lunga serie di atti indirizzati a ridare d’incanto ossigeno (anche) al ‘San Giovanni di Dio’ – fatto improbabile – ci si troverebbe davanti ad una situazione paradossale: una struttura riportata alla massima efficienza, affiancata di volta in volta ad altre boccheggianti, quando non proprio sull’orlo della chiusura o dell’accorpamento.

*Luigi Parisella*
*Luigi Parisella*

LE TAPPE – Ad ogni modo, Antonetti canta vittoria. E ripercorre le tappe salienti che avevano portato il servizio ai minimi termini. “Il riconoscimento dell’attività del laboratorio di analisi di Fondi da parte di Zingaretti, occorre ricordarlo, è anche il frutto dell’azione politico-istituzionale dell’allora sindaco Luigi Parisella, del comitato pro ospedale e della Fondazione ‘San Giovanni di Dio’, nonché della mobilitazione popolare dell’intero comprensorio”, ricorda l’esponente di ‘Fondi ci chiama’, che ha vissuto la vicenda da vicino perché all’epoca addetto stampa dell’amministrazione comunale. “Un proficuo effetto sull’attuale decreto del commissario ad acta discende senz’altro dalla articolata e approfondita istanza del sindaco Parisella del 15 aprile 2009, frutto della concertazione con il personale medico e tecnico sanitario del laboratorio analisi di Fondi, inviata all’allora presidente Marrazzo, alle diverse istituzioni sanitarie regionali. Circa 10 mila firme furono raccolte a difesa del laboratorio, onde scongiurare la sua chiusura disposta con atto deliberativo n. 285 del 5 dicembre 2008 dalla manager dell’Asl di Latina Ilde Coiro, in cui veniva sancita la definitiva chiusura del servizio entro il 9 giugno 2009, nonostante che il volume delle prestazioni rientrasse appieno nei parametri qualitativi e quantitativi della stessa programmazione regionale”.