Schede bancomat clonate: i bulgari non rispondono alle domande del gip

bancomat slideSono stati interrogati questa mattina, dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Guido Marcelli, su ordinanza del gip di Roma Rosaria Monaco, due dei tre cittadini di nazionalità bulgara arrestati con l’accusa di aver clonato oltre cento carte di credito. Tsvetan Torodov Tsekov e suo fratello Radoslav, difesi dall’avvocato Oreste Palmieri, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Le denunce erano partite nell’agosto 2013 ed erano proseguite fino al marzo 2014 da parte di ignare persone che si erano visti ripulire i propri conti correnti. Il denaro finiva in Indonesia, in Vietnam e a Bali. Una frode del valore di oltre 50mila euro scoperta dagli agenti del nucleo di polizia giudiziaria della Postale di Latina.


Un sistema difficilmente rilevabile permetteva, secondo gli investigatori, agli stranieri di catturare i codici delle bande magnetiche che con una telecamera leggevano anche i pin digitati dagli utenti.

***ARTICOLO CORRELATO*** (La polizia postale di Latina sgomina la banda dei bancomat clonati. Colpi in tutta la provincia – 14 luglio -)