La tutela delle botteghe e dei locali storici e il sostegno alle attività tradizionali sono tra gli obiettivi che la Regione Lazio vuole perseguire con il nuovo Testo Unico del Commercio, che la Giunta Regionale approverà entro fine mese e che poi passerà al vaglio del Consiglio Regionale. Anzitutto il testo prevede dei criteri precisi perché locali, negozi, botteghe, librerie, teatri e cinema possano essere definiti storici e vadano valorizzati e tutelati. Saranno infatti considerati locali, botteghe storiche e attività tradizionali: 1) i locali e le botteghe connotati da particolare valore storico-artistico, architettonico o sottoposti a vincoli e tutele di natura monumentale, destinati ad attività commerciali, artigianali e di pubblico esercizio svolte continuativamente e in modo documentabile da almeno 70 anni; 2) le botteghe d’arte, nelle quali sono svolte attività artistiche da almeno 50 anni, consistenti nella realizzazione di creazioni, produzioni e opere di elevato valore estetico, ispirate a forme, modelli, decori, stili e tecniche di lavorazione che costituiscono gli elementi tipici della tradizione artistica della Regione, anche con riferimento a zone di affermata e intensa produzione artistica; 3) le attività di commercio, somministrazione, artigianato o miste, compresi cinema, teatri e librerie, svolte da almeno 50 anni, con la stessa tipologia di vendita, somministrazione o lavorazione, nello stesso locale e di cui siano mantenute le caratteristiche originarie dell’attività. In questo caso la nozione di locale o bottega storica non è caratterizzata dall’eccellenza degli arredi, dal valore storico–artistico, architettonico, dall’originalità e tipicità delle merci, dalla creazione di prodotti artistici o da lavorazione o mestieri antichi, bensì dalla continuità nel tempo della presenza e dal mantenimento dell’identità e delle caratteristiche originarie dell’attività.
La Regione promuoverà inoltre accordi tra i Comuni, i titolari delle attività e i proprietari degli immobili per il mantenimento dell’identità dei locali e delle attività e per il riequilibrio dei canoni di locazione. Ma l’azione della Regione non si limita a definire in modo preciso e rigoroso gli esercizi storici, provvede anche ad aiutarle nel reperire liquidità, assistendole nell’accesso al credito. Si sta infatti mettendo a punto un fondo rotativo di 3 milioni nel triennio 2014-2016 dedicato esclusivamente a locali e botteghe storiche per l’erogazione di credito agevolato.
“Sono convinto che il commercio sia una risorsa per la nostra comunità che vada ben al di là del semplice aspetto ‘commerciale’, – ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, Guido Fabiani – In particolare, poi, i locali storici sono fondamentali per preservare l’identità di una comunità e per mantenere stretti quei legami umani, sociali e culturali che rendono vivi e sicuri i luoghi in cui la gente si incontra. Questo tema è molto caro a questa amministrazione che proprio per questo ne ha fatto uno dei punti cardine del nuovo Testo Unico sul Commercio che abbiamo elaborato”.