Sulla festività patronale della Civita pesa adesso la sciagura di Tagliacozzo

Antonio Fargiorgio
Antonio Fargiorgio

“Adesso sembra proprio una maledizione!” Dopo una timida ammissione di sconcertante contrattempo, colta dalla gente all’indomani della defaillance canora dell’artista lucano Mango, che ha annullato il suo tour 2014 e, quindi, la sua programmata venuta a Itri, e dopo l’investimento, da parte di un’auto, il suo primo giorno di lavoro a Itri, per preparare l’addobbo di luci per l’evento, di Lucio della Posta, titolare della ditta di Pontecorvo che, da anni, cura l’illuminazione della tre giorni di festa, questa volta la superstiziosa fantasia metropolitana ha colto nella tragedia di Tagliacozzo, dove è esplosa una fabbrica di fuochi di artificio, un segno che, secondo una propensione locale, è la riconferma del fatto che la festa patronale porti sempre con sé qualche evento luttuoso o comunque non positivo. Ma, se per il forfait del cantante di Lagonegro, la cosa si è risolta con la sua sostituzione con Umberto Tozzi, ufficializzata con l’accordo di mercoledi, e se per il malcapitato titolare della ditta di Pontecorvo l’investimento non si è rivelato gravissimo, per la “Paolelli Pirotecnica”, che avrebbe dovuto curare l’incendio del castello la sera di martedi 22, a conclusione dei festeggiamenti mondani, la tragedia non conosce rimedi, avendo il titolare perso, oltre a due dipendenti, il suo stesso figlio.

Per cui non si tratterà, per l’avv. Antonio Fargiorgio (nella foto), responsabile del comitato festeggiamenti , di trovare un’altra ditta che svolga lo spettacolo di fuochi artificiali finali, ma di colmare psicologicamente, in quella occasione, il vuoto che proveranno nell’animo quanti hanno percepito il peso della tragedia. Oltretutto la professionalità e le referenze della ditta Paolelli non erano messe in discussione da nessuno, sia perché vantava certificazioni e controlli che le conferivano un imprimatur inoppugnabile, sia perché , tra le tante credenziali di eccellenza che poteva vantare, c’era anche quella di aver curato, nel 1999, a Roma, in occasione dei festeggiamenti per l’inaugurazione della restaurata basilica di San Pietro, lo spettacolo pirotecnico serale.


Ecco perché coloro che si stanno prodigando per onorare la ricorrenza della festività mariana non hanno solo la preoccupazione di trovare un sostituto all’artista pirotecnico abruzzese, ma si sentono drammaticamente impegnati a conferire all’appuntamento con la fantasmagoria pirotecnica dei fuochi finali un sapore che sia il meno amaro possibile. Il valore di tre vite umane, non ha prezzo, per quanto belle possano essere le scintille di fuoco che volano verso il cielo. Per poi ricadere giù. Senza vita!