Gli era stato negato l’accesso agli atti che il Tar a cui si era rivolto invece gli ha concesso. Quegli stessi atti che giustificavano il procedimento disciplinare avviato nei suoi confronti in qualità di insegnante di sostegno presso l’istituto comprensivo “Pacifici” di Sezze-Bassiano.
Ma dietro la vicenda finita davanti al collegio del Tribunale Amministrativo di Latina con ricorso presentato dall’insegnante originario di Formia e concluso con il riconoscimento del diritto del ricorrente ad avere copia degli atti richiesti, ci sarebbe altro. Tanto altro. Fino ad un presunto danno erariale causato dal comportamento del docente e oggetto del procedimento disciplinare in questione.
E l’accesso agli atti doveva servire al professore di Formia, F.D.P., difeso dagli avvocati Aldo e Luca Scipione, proprio per comprendere. Per avere contezza di quale irregolarità avesse posto in essere nell’esercizio del suo lavoro e da cosa nascesse e a quanto ammontasse il danno erariale.
Di sicuro l’insegnante presso l’istituto scolastico di Sezze seguiva due bambini i quali, se in un primo momento si trovavano nella medesima classe, di punto in bianco e senza preavviso né ordini di servizio erano stati divisi – uno dei due è stato spostato in altra classe -, seppure comunque entrambi affidati alle “cure” del professore di Formia. Ma quest’ultimo impossibilitato a stare contemporaneamente in due classi differenti aveva sollevato ripetutamente il problema facendo scaturire il provvedimento disciplinare a suo carico.
Contemporaneamente però la scuola di Sezze ha ravvisato nel comportamento “irregolare” tenuto dal professore anche un danno erariale sul quale però, al momento, non è dato sapere, non solo perché l’istituto scolastico non sembra essere stato chiaro sul punto, ma anche per espressa disposizione del giudice amministrativo l’istituto non è tenuto a dare spiegazioni in merito.