Ponza, 700mila euro di tributi non pagati. Vigorelli annuncia la svolta: “O pagano o tagliamo acqua e ritiriamo le autorizzazioni”

*Piero Vigorelli*
*Piero Vigorelli*

“La ricreazione è finita. Dalla prossima settimana gli evasori fiscali individuati dal Comune hanno una sola alternativa: o pagano il dovuto, anche in poche rate, oppure subiranno la chiusura dell’erogazione dell’acqua comunale, o si vedranno ritirate tutte le autorizzazioni in materia di occupazione del suolo pubblico, noleggio di attrezzature balneari e altro. Questo schifo deve finire – dice il sindaco Piero Vigorelli. Abbiamo scoperto circa 700.000 euro di tributi non pagati da diversi anni, dall’Ici – Imu all’acqua comunale, dalla Tarsu/Tares alla Cosap (suolo pubblico)”.

“Non si può chiudere né due occhi e neppure uno solo. L’evasore è un mascalzone, perché costringe gli onesti a pagare le tasse anche per loro e perché altera le condizioni di una sana concorrenza commerciale. La decisione di colpirli duramente è stata presa all’unanimità dal Consiglio comunale e adesso viene applicata con la ghigliottina”.


Porto Ponza bellaSpiega il Sindaco: “C’è un pontile che non ha mai pagato un solo centesimo di Tarsu / Tares da anni e che addirittura per la concessionaria della riscossione non compare nell’elenco dei contribuenti, è uno sconosciuto. Uno scandalo nello scandalo.

C’è un altro pontile che deve al Comune la bellezza di 145.192,58 euro sempre per la Tarsu / Tares. C’è un terzo pontile che deve al Comune 1.511 euro per l’acqua e 51.216 euro per la Tarsu / Tares. C’è un quarto pontile che deve 3.273 euro per l’acqua e 18.794,82 per Tarsu / Tares. Gli altri 6 pontili hanno anche loro piccoli scheletri nell’armadio. Insomma, tutti i pontili sono morosi per quasi 300.000 euro.

Abbiamo ancora scoperto che alcuni bar di Ponza non pagano l’acqua comunale perché per la concessionaria della riscossione non figurano come titolari di un contatore idrico. Fanno il caffè con l’acqua del mare?

C’è poi il titolare di un albergo con più di 25 stanze che paga la Tarsu / Tares per una superficie di appena 50 (leggasi cinquanta) metri quadrati. Eppure in quelle 25 stanze su vari piani non ospita una popolazione lillipuziana stretta stretta in 50 metri quadrati.

C’è un ristorante con un dehor sul suolo pubblico che non paga la tassa di occupazione. Così come i titolari del mercatino degli ambulanti, che devono al Comune oltre 16.000 euro dal 2007 in poi e che si sono pure permessi di protestare.

Naturalmente si tratta di casi limite, perché per fortuna la stragrande maggioranza degli esercizi commerciali di qualsiasi genere è in piena regola con il pagamento delle tasse e dei tributi, nonostante che questi siano sempre più pesanti a causa delle diversi misure prese dagli ultimi tre governi nazionali.

A costoro va il plauso di tutta la gente perbene e onesta di Ponza, mentre agli evasori va il profondo discredito per il loro ributtante comportamento”, conclude il sindaco Piero Vigorelli.