Segnato un nuovo punto a favore degli inquirenti nell’ambito delle indagini sul crac della “Midal”. La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla titolare della società “Brio srl”, contro il sequestro preventivo di tre supermercati a Latina e Fiano, disposto d’urgenza a giugno dello scorso anno dal sostituto procuratore Raffaella Falcione e dall’aggiunto Nunzia D’Elia, a causa della mancata restituzione di quei beni alla curatela fallimentare dell’ex colosso della distribuzione alimentare. Una sentenza che conferma il sospetto degli inquirenti su quanto accaduto nell’ultimo anno di vita della spa, dalla crisi nell’estate 2011 alla riapertura di diversi supermercati con un fitto d’azienda, fino al fallimento dell’azienda, seguito dopo qualche mese da quello della società a cui erano stati locati i punti vendita, “Le Botteghe” dell’imprenditore Gianni Moneti. E il provvedimento arriva mentre gli accertamenti su tali aspetti, la cosiddetta inchiesta “Midal2”, sono ancora in pieno svolgimento.

All’inizio del 2012 la Midal venne dichiarata fallita dal Tribunale di Latina e, l’anno successivo, scattarono gli arresti per quel crac milionario che, per la Procura di Latina, sarebbe sfociato in una colossale bancarotta. Il processo a 12 imputati, tra cui l’ex AD, Paolo Barberini, e la ex presidente della spa, Rosanna Izzi, ancora deve partire, una settantina di ex dipendenti vogliono costituirsi parte civile per chiedere i danni e la prossima udienza è fissata per il 15 gennaio, davanti al Tribunale di Latina. La curatela fallimentare iniziò subito a cercare di recuperare denaro, per pagare il maggior numero di creditori, e di ricollocare nella maniera maggiormente vantaggiosa i supermercati. Iniziarono così i problemi con la società “Le Botteghe”. Quel contratto d’affitto non convince gli investigatori, ritengono che l’operazione sia parte di un unico disegno di bancarotta e, mentre l’inchiesta “Midal2” va avanti, Moneti è già imputato nel primo processo. Vantando un credito di quasi 2 milioni di euro, sempre nel 2012, la curatela Midal chiese così e ottenne il fallimento di “Le Botteghe”, ritenuta dal Tribunale società “filtro tra Midal e Brio, che effettivamente gestiva le attività”. E visto che “Brio” non restituiva alla curatela due supermercati a Latina, in viale Paganini e largo Cirri, e uno a Fiano, nel centro commerciale Feronia, ritenendo quella condotta un’altra violazione della legge fallimentare, i supermercati vennero sequestrati nel giugno 2013 dalla Finanza, su ordine della Procura. Il provvedimento venne confermato prima dal gip e poi dal Riesame. Ora l’ennesima conferma, dalla Cassazione. E l’inchiesta va avanti.
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