Fondi, “pizzicato” con il telefono all’esame di maturità: dovrà ripetere l’anno

maturitàSta diventando un “caso” di cui si parla in tutti gli ambienti dove l’eco della notizia viene percepita. Si tratta di un alunno di Fondi, candidato agli esami di maturità presso un istituto statale pontino, che, “pizzicato” da un commissario di esame “interno” con un cellulare non depositato, durante lo svolgimento degli “scritti”, sulla cattedra, è stato “escluso” dalla prosecuzione delle prove di esame e, praticamente, dovrà ripetere l’anno.

Il riserbo che la stessa scuola era riuscita a mantenere attorno alla vicenda, che ha turbato lo stato d’animo dei compagni dell’alunno in questione, già comprensibilmente provati dall’ansia tipica di questi momenti di valutazione che segnano un’importante tappa nel percorso scolastico e nella stessa vita, pian piano è andato dissipandosi perché il “passaparola” al mare o nelle conversazioni di tutti i giorni ha fatto sì che l’intera vicenda fosse portata a conoscenza della gente.


E qualche operatore scolastico dell’istituto ha pure tenuto a ricordare come l’alunno sia lo stesso soggetto che il consiglio di classe aveva ritenuto non idoneo a sostenere le prove di maturità, escludendolo, così, dagli esami finali. Un immediato ricorso, da parte della famiglia, ai competenti organi del riesame della valutazione negativa espressa dai docenti sulle potenzialità del maturando di sottoporsi sulle prove conclusive del suo percorso formativo, veniva accolto dall’organo giudicante chiamato in causa, per cui l’alunno fondano aveva potuto prendere parte alle fasi della valutazione finale.

Per lo meno fino a quando il cellulare “galeotto”, con il suo sequestratore, ha fatto scrivere la parola “fine” all’ipotesi i conseguire la maturità al termine del corrente anno scolastico. Fino ad ora non si conosce se la vicenda sta avendo degli strascichi giudiziari. Da un punto di vista dei controlli dei competenti uffici superiori nel settore della Pubblica Istruzione, siamo certi che qualcuno vorrà saperne un po’ di più.