Forse in tanti possono guardare serie tv, documentari e film di produzione straniera in lingua originale, generalmente inglese americano, e senza sottotitoli, ma la stragrande maggioranza non può farlo e si avvale dell’eccellente lavoro dei doppiatori italiani. Doppiatori italiani che tuttavia sono in sciopero da tre settimane. Una adesione pressoché totale, che coinvolge anche quattro professionisti di Latina. Si tratta di Stefano De Filippis, Alessio De Filippis, Monica Volpe e Omar Vitelli.
Perché scioperano? Il Contratto Nazionale è scaduto da tre anni e mezzo, e in questo periodo, come tutti sanno, sono stai fatti notevoli investimenti nel settore televisivo (acquisizione di nuove frequenze da parte di tutte le grandi realtà del settore, come RAI, MEDIASET etc.) e c’è stato l’ingresso di nuovi soggetti sul mercato.
Tutto ciò ha significato l’aumento esponenziale del doppiaggio di nuovi prodotti. A fronte di queste mutazioni del mercato cinetelevisivo, nel corso delle trattative per il rinnovo del contratto, la parte datoriale rappresentata dal’ Anica propone modelli di organizzazione del lavoro “totalmente destrutturanti e lesivi della qualità del prodotto finale”, si legge nel comunicato dell’Anad, Associazione Nazionale Attori Doppiatori.
Ci sono già alcune serie che stanno andando in onda non doppiate. Tra queste: Modern Family, gli ultimi due episodi della seconda stagione di Revolution, gli ultimi sei della terza stagione di Grimm, gli ultimi quattro episodi della quinta stagione di Parenthood, gli ultimi quattro episodi della quarta stagione di Mike & Molly, gli ultimi quattro episodi della quinta stagione di The Middle, gli ultimi due episodi della terza stagione di Suits e, infine, gli ultimi quattro episodi della sesta stagione di The Mentalist.
Le ripercussioni, qualora lo sciopero dovesse protrarsi, potrebbero esserci pure sui film al cinema.