E’ tornato in un’aula di tribunale il caso di Marino Martino, il funzionario del Comune di Terracina suicida nel febbraio del 2009 nella sua abitazione di Formia. Una vicenda umanamente drammatica che letteralmente sconvolse la vita amministrativa della città, all’epoca guidata dal sindaco Stefano Nardi, dando il via a un’inchiesta giudiziaria che fu un vero e proprio terremoto.
Complessa e certosina l’indagine condotta dai carabinieri di Terracina che nel giro di pochissimo tempo portò ben sette persone a essere iscritte nel registro degli indagati. Tutti nomi che, più o meno direttamente, erano vicini all’amministrazione.
Adesso, a distanza di diversi anni, la vicenda è tornata davanti a un giudice dopo che i famigliari del segretario comunale hanno deciso di opporsi alla richiesta di archiviazione per tutti gli indagati avanzata dall’ultimo pm al quale, in ordine di tempo, è stato affidato il delicato fascicolo.
L’udienza si è svolta davanti il giudice Nicola Iansiti ma per una serie di questioni tecniche se ne occuperà il prossimo 24 ottobre la collega Matilde Campoli: sarà lei a decidere se il processo andrà avanti oppure se sarà tutto archiviato.