Eredità contesa a Monte San Biagio, due condanne per una lite sfociata in un accoltellamento

*Il Tribunale di Latina*
*Il Tribunale di Latina*

Il giudice del tribunale di Latina Lucia Aielli ha condannato a tre anni di reclusione il 63enne Biagio Rizzi e il figlio 29enne Giuseppe Rizzi, protagonisti di una violenta lite che l’anno scorso degenerò arrivando al ferimento di un loro parente, il 60enne Sergio Trani. Per i due, il pm aveva chiesto un anno e due mesi.

Al centro del grave episodio un’eredità contesa a Monte San Biagio e un accordo per la spartizione sfociato nel sangue. I fatti risalgono al 14 aprile 2013, quando padre e figlio raggiunsero Sergio Trani nel suo terreno a Monte San Biagio. Scoppiò la lite terminata con una coltellata ai danni del 60enne, cognato di Biagio e zio di Giuseppe. I due fuggirono mentre il ferito si recò da solo in ospedale per le cure necessarie, con la lama dell’arma che lo aveva trafitto, nel frattempo spezzatasi, che aveva evitato cuore e polmone perché incastrata nella clavicola. Secondo la sua versione, il ferito, comunque colpito a margine del fatto da un momento di incoscienza, ad un certo punto per evitare che i parenti lo finissero si sarebbe addirittura finto morto.


L’avvocato di parte civile Francesco Di Ciollo ha chiesto che fosse confermata l’ipotesi del tentato omicidio, derubricato invece – non essendoci per i giudici alcuna volontà di uccidere – a lesioni gravi, al culmine di un’aggressione premeditata. Alla fine la sentenza: già ai domiciliari a Terracina, padre e figlio, difesi dagli avvocati Angelo Palmieri e Shinue Luccone, sono stati dunque condannati a tre anni di detenzione domiciliare, senza possibilità di usufruire del beneficio della libertà – quindi senza poter lavorare – e con divieto di mettere piede nel Comune di Monte San Biagio.

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