
Continuerà fino a lunedì, era cominciato ieri pomeriggio sabato, il disagio per gli abitanti della zona di Calabretto, la parallela alla statale Appia, nel tratto Itri-Formia, dove ha sede il nuovo depuratore nel quale convogliano le acque “nere” dei 10.500 abitanti invernali e degli oltre 15.000 presenti a Itri l’estate, eccezion fatta per quanti vivono nelle zone rurali dove la loro abitazione è munita di fossa biologica.
Una delle due pompe che alimenta lo spurgo dei liquami che giungono presso la struttura rimessa a nuovo tre anni fa si è bloccata e i tecnici si sono immediatamente attivati per provvedere alla sua sostituzione. La fine della criticità è prevista per la giornata di lunedi e gli abitanti della popolosa zona, pur tra i prevedibili mugugni, hanno potuto constatare l’immediato intervento della squadra dei tecnici abilitati all’intervento.
Nei pressi del depuratore scorre il Rio Torto che poi sfocia nel golfo presso la spiaggia di Vindicio tra Formia e Gaeta.
In quella località, la cui strada conduce alla nota struttura Aguapak (con la “g” alla spagnola), si è registrata una crescita di edilizia residenziale, non senza eclatanti casi di abusivismo che hanno visto a più riprese Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato (con l’ispettore Stefano Giulivo a guidare il NIPAF) e Polizia Locale intervenire per verbalizzare le superfetazioni eccedenti quanto autorizzato dalle relative licenze.
Nella zona più avanti si trova poi il quartiere San Giacomo e monte Bucefalo, zona residenziale di un ceto sociale abbastanza elevato tra cui qualche figura sottoposta a scorta precauzionale, ultimamente in fermento sia per le condizioni della strada comunale che li attraversa, sia per le preoccupazioni sollevate da qualcuno per l’ipotesi, sostenuta soprattutto dal M5S, che la richiesta di trasformazione di una vicina cava in deposito di inerti possa trasformare, in futuro, il sito in una struttura con maggiori aspirazioni.