Nuova Roma Latina, i pendolari apriliani ribadiscono il loro No

pontinaL’iter per l’apertura dei cantieri della nuova autostrada Roma Latina continua a convincere poco i cittadini, specialmente coloro che tutti i giorni prendono il treno per andare a Roma, incontrando difficoltà, sovraffollamenti e ritardi. Non sarebbe stato più economico e utile investire sulla mobilità alternativa? A chiederselo è il Comitato Fr8a Carrozza, che riunisce i pendolari della linea Roma Nettuno, per bocca di Rosalba Rizzuto. “Una soluzione onerosa- precisa il comitato – inquinante e che finisce per dare spazio alle lobby delle imprese edili, delle autovetture, delle assicurazioni, dei petrolieri, al consumo di carburanti, alle emissioni venefiche, all’effetto serra, al consumo di prezioso territorio verde, sempre più martoriato piuttosto che risanato”.

“Sarebbe stato opportuno – prosegue il portavoce del comitato – da parte del governo regionale, occuparsi della salute pubblica, mettere in sicurezza la Pontina, pianificando un alleggerimento del carico automobilistico realizzando una rete ferroviaria Roma Latina complanare alla Pontina. Latina, pur essendo il capoluogo di provincia, non ha una stazione ferroviaria di facile accesso per la popolazione che vive nei borghi, che deve viaggiare per 12-20 Km per accedere ad un servizio scadente. Inoltre, da anni i pendolari attendono il raddoppio della linea Roma- Nettuno, che fa i conti con i problemi legati al sovraffollamento”.


Ed ora dovrebbe aprire anche il nuovo parco giochi Cinecittà Eorld sulla Pontina, che complicherà ancora di più la già precaria situazione. “Ogni estate- aggiunge Rosalba Rizzuto – dobbiamo subire gli incolonnamenti extra della Pontina da Roma al Circeo, quando un comodo, rapido, ecologico treno potrebbe con un solo viaggio togliere dalla strada 1300 vetture di turisti, a costo ambientale zero. Problema peggiorato dall’arrivo del Cinecittà World, buona solo ad aumentare le pressioni ambientali sul territorio e gli incassi degli sponsor. E’ forse tutto collegato da un unico filo che chiude il cerchio della mafia laziale? Quale truffa si è architettata per giustificare la totale incapacità o, più verosimilmente, la non-volontà di sviluppare infrastrutture eco-sostenibili? Quale altro MOSE, TAV, PONTE, EXPO … si profila all’orizzonte degli italiani per soddisfare la privata attitudine all’accaparramento di potere e di beni a discapito dei cittadini? Quale livello di corruzione ancora dobbiamo sopportare prima di vedere un’inversione di rotta nella nostra storia?”.