Fondi, case abusive sul litorale “grazie alle mazzette”: al via il processo agli ex vertici della Municipale

*Il Tribunale di Latina*
*Il Tribunale di Latina*

AGGIORNAMENTO – Due casette abusive realizzate nei pressi del litorale di Fondi e pagate alla ditta edile che se ne era occupata ad un prezzo maggiorato perché, sostengono gli accusatori, ‘comprensivo di mazzette’ per far chiudere entrambi gli occhi alla Municipale. Abitazioni irregolari chiavi in mano con annessa ‘offerta’ per evitare controlli e sequestri, per un pacchetto ‘all inclusive’ da 177mila euro complessivi.

In aggiunta, un altro presunto esborso da 7mila 200 euro per oliare la trafila burocratica ed assicurare ai due manufatti un regolare allaccio Enel. Dal processo, la cui prima udienza si è tenuta martedì mattina presso il Tribunale penale di Latina, davanti il giudice Pierfrancesco De Angelis, spunta fuori pure un cesto natalizio in omaggio, dal valore di circa 300 euro.


Ma anche dell’altro. Come un presunto tentativo di concussione per l’assegnazione di uno stand all’interno del mercato coperto di via Gioberti: una donna ciociara, Marina Manciocchi, si sarebbe vista richiedere dai piani alti di via Occorsio ben 20mila euro per far sì che l’area di vendita le venisse assegnata. Proposta a suo dire rispedita al mittente. Oppure come assegnazioni ‘ad personam’ agli spuntisti ambulanti del posti al mercato domenicale, in barba alla deliberazioni della giunta municipale.

Altra questione finita in Tribunale nel medesimo procedimento, il rilascio di numerosi contrassegni ‘taroccati’, che garantivano il parcheggio indisturbato a soggetti che non ne avevano alcun diritto.

GLI IMPUTATI – Storie che si sfiorano e sovrappongono, e che vedono imputati a vario titolo per concussione ed abuso d’ufficio gli ex vertici della polizia locale, il comandante Dario Leone ed il suo vice Pietro Munno, già a suo tempo incappati nel ciclone Damasco.

**
*Dito puntato contro l’ex comandante ed il vice*

A far compagnia ai due, il costruttore edile Enzo Di Vito ed il giardiniere Claudio Verardi, perché supposti intermediari unicamente nel principale reato ipotizzato, la presunta concussione per la vicenda delle abitazioni.

Sarebbero stati questi ultimi, ognuno col proprio ruolo, ad indurre i proprietari nell’incaricarli di far da tramite con i vecchi vertici della polizia locale (nello specifico con Munno) affinché, con le presunte mazzette, si evitassero i controlli sugli abusi edilizi o si portassero a scorrere nel modo giusto determinati meccanismi, come nel caso dell’allaccio della corrente. Un ‘sistema’, quello prospettato dalla pubblica accusa, che è lo snodo centrale del processo.

I grandi accusatori sono Umberto Carlini e Giovanni Maura, due ciociari residenti a ceccani ed intenzionati anni addietro a farsi una casetta delle vacanze nella Piana. Detto fatto: su di un lotto poi suddiviso, vengono posti due semplici prefabbricati, poi tramutati in vere e proprie abitazioni abusive per mezzo di lavori in pietra e muratura.

Tutto realizzato, a detta di Carlini e Maura, anche grazie alla compiacenza dei vertici della Municipale, volutamente voltati di spalle quando non addirittura diretti agevolatori.

Ma perché, dopo aver allargato i cordoni della borsa per le presunte ‘mazzette’, i ciociari sono passati all’attacco, fino ad arrivare loro stessi in Procura per denunciare il tutto?

SIGILLI E PAROLE  – Qualcosa, ad un certo punto, pare venire meno: i manufatti, terminati da un pezzo, incappano in un sequestro; vengono dissequestrati; si va a processo ed i giudici li dichiarano abusivi. La Municipale deve effettuarne lo sgombero, ma prima di agire lo posticipa di quasi un anno, particolare finito per rappresentare un altro dei capi d’imputazione.

*Il sostituto procuratore Giuseppe Miliano*
*Il sostituto procuratore Giuseppe Miliano*

Una sequela di fatti e presunti reati che si dipana tra il 2006 ed il 2009. E che, quando l’ipotizzato meccanismo si è inceppato, ha portato i due forestieri col pallino del mare fondano, nel frattempo costituitisi parte civile, a bussare alla porta di via Ezio.

Nelle mani, tra l’altro, una registrazione che a loro dire conterrebbe stralci di una conversazione relativa alle ‘possibilità’ a suo tempo messe davanti dagli intermediari.

Quel giorno, in Procura, i ciociari trovarono il sostituto Giuseppe Miliano, che nel 2009 dispose il sequestro di tutti i faldoni inerenti i due stabili abusivi dagli uffici della Municipale.

Da qui, martedì, il via alla fase dibattimentale del processo ‘onnicomprensivo’: per i prefabbricati diventati casette per le vacanze,  l’ex vice comandante Munno, Di Vito e Verardi rispondono di concussione in concorso; il solo Munno è inoltre imputato per abuso d’ufficio per lo sgombero in differita, oltre che per la fantomatica tentata richiesta di denaro per lo stand e per le assegnazioni discrezionali di posti al mercato domenicale; il medesimo reato, abuso d’ufficio, viene contestato a Leone assieme a quellodi falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici per solo il caso dei permessi per la sosta.

I CONSIGLIERI D’OPPOSIZIONE E LA MANCATA COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE DELLA POLITICA

*Il consigliere del Gruppo misto Arnaldo Faiola*
*Arnaldo Faiola*

Al di là delle diverse responsabilità che fanno parte del quadro accusatorio, tutte da appurare effettivamente, la prima udienza ha visto come protagonista indiretta la politica.

Da discutere, in particolare, c’era la richiesta di costituzione di parte civile avanzata dai consiglieri comunali d’opposizione Arnaldo Faiola e Bruno Fiore, rappresentati dall’avvocato Rosita Carusello, sostituita nell’occasione dal collega Giulio Mastrobattista, difensore dei due ciociari.

*Bruno Fiore nel corso dell'assise invalidata*
*Bruno Fiore*

Richiesta rigettata dal Tribunale, nel pieno accoglimento delle eccezioni presentate dal pool di legali degli imputati, gli avvocati Guglielmo Raso, Maurizio Forte, Letizia Bortone e Giuseppe Mastrobattista. Messe da parte le argomentazioni dei richiedenti,  i giudici hanno infatti stabilito che i consiglieri d’opposizione non hanno alcun potere autonomo di costituirsi parte civile in sostituzione del consiglio comunale.

Il processo è stato rinviato al 7 luglio, giorno in cui sarà effettuata la nomina del perito incaricato dal pubblico ministero di valutare la registrazione acquisita. Per l’inizio dell’istruttoria, si dovrà attendere il 24 febbraio del prossimo anno.