Sono comparsi questa mattina, sabato, di fronte al giudice Nicola Iansiti per rispondere dell’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. A.B., 23 anni, e V.A., 21 anni, nella giornata di ieri erano stati trovati in possesso dagli agenti della Squadra Mobile di Latina di un chilo e seicentottandue grammi di hashish rinvenuti nello zaino del secondo durante un controllo alla stazione ferroviaria di Campoleone. E poi di un altro chilo e duecentoquarantaquattro grammi di marijuana rinvenuta in una successiva perquisizione nell’abitazione del secondo a Gaeta.
Escluso il concorso nel reato e convalidato l’arresto, i due, BA.B. difeso dagli avvocati Vincenzo Macari ed Emiliano Ferrone, V.A. difeso dall’avvocato Fabrizio De Cesare, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande del giudice che, tenuto conto dell’incensuratezza di entrambi e della recente sentenza della Corte Costituzionale (12 febbraio 2014), che ripristina la precedente disciplina sanzionatoria per le droghe cosiddette “leggere”, ne ha disposto gli arresti domiciliari presso i rispettivi domicili. Pur evidenziando nella sua ordinanza come “il fatto sia grave e denoti spiccata capacità a delinquere e concreto pericolo di reiterazione criminosa”.
Il pm aveva chiesto per tutti e due la custodia cautelare in carcere.
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