Aumentano anche i costi dei buoni mensa scolastica ad Aprilia

mensa-scolasticaNon bastavano gli aumenti sulla tari, la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti aumentata per tutte le categorie. La Giunta ha ora approvato l’ennesimo aumento per i servizi a domanda individuale. Nello specifico, si tratta della mensa scolastica, che dal prossimo anno scolastico subirà un ritocco verso l’alto specialmente per le fasce intermedie, quelle cioè a cui appartengono la maggior parte delle famiglie apriliane.

Come viene motivato questo aumento? Lo si legge nella delibera di Giunta n. 165 del 3 giugno: “Sin dall’anno scolastico 2006/2007 (le tariffe, ndr) non hanno subito aumenti sostanziali, ad eccezione dell’anno scolastico 2011/2012; nell’anno scolastico 2013/2014 hanno, peraltro, subìto una lieve riduzione; in tale lasso di tempo, sono comunque intervenuti gli adeguamenti Istat previsti per legge ai contratti stipulati dall’Ente per l’erogazione del servizio di ristorazione scolastica, che hanno comportato un aggravio dei costi per l’Ente, non coperti dalla quota di compartecipazione degli utenti per il servizio stesso”. Risultato: pasti più cari per tutte le fasce di reddito. Con queste nuove tariffe, la copertura del servizio a carico dei cittadini sale dal 46% al 49%. Significa che la restante parte del costo del servizio di mensa scolastica ce la dovrà mettere il Comune.


Non solo: “per usufruire del servizio refezione scolastica per l’anno scolastico 2014/2015 gli utenti dovranno risultare in regola con i pagamenti relativi al precedente anno scolastico”, si legge ancora. Come pagare? Il dilemma sta proprio qui. Sembra infatti che l’Amministrazione sia intenzionata a tornare ai vecchi buoni pasto, abbandonando la sperimentazione del pin virtuale attraverso il quale si poteva pagare il servizio attraverso le tabaccherie della città. Un servizio che tra l’altro permetteva ad ogni utente di avere la propria situazione sott’occhio, ed essere avvisato tramite sms se il credito stava finendo. Il problema è uno: ad Aprilia in troppi non pagano. Se ne approfittano, forti del fatto che nessuno sarebbe pronto a lasciare un bambino senza pasto. E così il pasto lo si dà comunque. Con i buoni mensa, il discorso cambia: ci si può scambiare il buono tra famiglie, così comunque il pasto viene pagato alla ditta.

Invece di andare avanti, si è costretti a tornare indietro.