
Il Cesena continua a scaldare la vigilia in vista della finalissima dei play off per la Serie A. Stavolta nel mirino non c’è lo stadio Francioni, ritenuto inadeguato pochi giorni fa, ma il Latina stesso, in particolare il proprio assetto societario. Al presidente Giorgio Lugaresi, infatti, non è piaciuta la decisione del club nerazzurro di cambiare il proprio assetto societario alla vigilia della finale, ‘promuovendo’ Pasquale Maietta da vice-presidente a presidente alla pari di Paola Cavicchi, decisione che in Emilia hanno interpretato come volontà di sfruttare al massimo il potere politico dello stesso Maietta, ex assessore al bilancio del comune di Latina ora senatore: “Ho trovato di cattivo gusto – le parole di Lugaresi riportate da La Gazzetta dello Sport – la decisione del Latina di mettere, a due giorni dalla finale per la A, un onorevole nel ruolo di presidente. Poteva aspettare la conclusione dei playoff. In A dovrà salire chi lo avrà meritato sul campo: mi auguro che la politica e le lobby non abbiano un peso determinante”.

Ha rincarato la dose anche il noto opinionista Maurizio Pistocchi, che dalle colonne del sito Sportmediaset si è espresso così: “Il risultato finale ha bocciato la squadra più meritevole, il Bari – scrive in riferimento alla semifinale – e premiato il calcio difensivista e utilitaristico di Cesena e Latina”. E ancora: “senza nulla togliere al buon campionato della squadra di Breda, la Serie B ha perso l’ennesima occasione per premiare chi ha giocato il calcio migliore. A proposito… c’è anche chi pensa che l’accanimento della classe arbitrale contro il Bari di Paparesta sia un regolamento di conti per i vecchi fatti di Calciopoli, e che il Latina vanti amicizie illustri. Se, come diceva Sherlock Holmes, tre indizi fanno una prova, ce ne accorgeremo tra pochi giorni. In gioco non c’è solo la Serie A, ma soprattutto la credibilità dell’intero campionato”.