Prime demolizioni a Ponza

foto abuso in costruzione della GuarinoAGGIORNAMENTO – L’aveva promesso il sindaco di Ponza Vigorelli che non avrebbe fatto sconti a nessuno in materia di abusi edilizi. E così, appena eletto, ha bloccato i lavoretti abusivi del parroco don Ramon, e un paio di settimane fa ha fatto abbattere una costruzione abusiva di una sua collega di lavoro, la giornalista Luisa Guarino.

(che risponde precisando a fine pagina al primo cittadino)


“Nonostante il percorso ad ostacoli dei ricorsi, uno sport prediletto dai ponzesi e dai non residenti che sanno di essere fuorilegge, alla fine la giustizia è lenta ma inesorabile – dice Piero Vigorelli -. Chi non è in regola se ne è accorto, chi sperava che l’amministrazione avrebbe chiuso uno o due occhi si è dovuto ricredere, e quanti ritenevano di essere al sicuro perché a Ponza le ordinanze di demolizione erano sempre restate lettera morta, adesso scelgono di farle a proprie spese per evitare ulteriori guai”.

Si ricordano a Ponza casi eclatanti come la struttura dello Sporting Frontone, definitivamente chiusa con sentenza del Consiglio di Stato, per il quale il Comune ha avviato le procedure di incameramento delle proprietà private su cui insiste la struttura illegale. Si tratta di due cittadini ponzesi e di una nota famiglia romana che aveva come capostipite un grande ambasciatore italiano e che a Ponza ha molte proprietà.

*La baracca su via Panoramica*
*La baracca su via Panoramica*

Casi minori sono quelli dell’impresario edile che sulla via Panoramica, una vetrina a Ponza Porto che porta alla baia di Chiaia di Luna, aveva costruito una baracca in lamiera ondulata lungo la strada. Un vero obbrobrio che finalmente ha abbattuto, ottemperando a un vecchio ordine di demolizione. Oppure il caso del titolare di un pontile, Khaled Ben Kalil, che da oltre 6 anni aveva l’ordine di demolire una costruzione abusiva costruita sulla spiaggia di Giancos.

Il ristorante “La Scogliera” ha demolito la struttura esterna perché non amovibile. Se non l’avesse fatto avrebbe rischiato l’incameramento nei beni demaniali dello Stato e il processo penale, ma avendolo fatto ha potuto continuare a lavorare con piena soddisfazione dei suoi tanti clienti estivi e invernali.

“E’ poi assai singolare il caso della giornalista Luisa Guarino, direttore del sito “Ponza Racconta” che si vanta essere paladino della legalità – dice il sindaco Vigorelli -. Costei ha avuto la sfrontatezza di erigere un abuso edilizio proprio di fronte all’ufficio del responsabile dell’edilizia del Comune di Ponza. Il geometra, un giorno del 2002 si è affacciato alla finestra dell’ufficio e ha visto crescere l’abuso come un fungo.

La vicenda si è poi trascinata fino ai nostri giorni con ordini di demolizione a raffica e mai ottemperati, con una battaglia da azzeccagarbugli condotta con protervia dalla giornalista e conclusasi regolarmente con le sue condanne, sia al TAR che a livello di decreto penale.

Finalmente, questo 8 maggio del 2014, il nuovo responsabile dell’urbanistica del Comune di Ponza, l’arch. Roberto Giocondi, ha potuto scrivere alla Regione che si erano concluse le opere di demolizione e che c’era stato il ripristino dello stato dei luoghi.

Come dice un antico proverbio, prima o poi tutte le volpi finiscono in pellicceria”, conclude il sindaco Vigorelli.

 

AGGIORNAMENTO 7 giugno 2014 – LA RISPOSTA DI LUISA GUARINO

Per un giornalista diventare protagonista, o oggetto, di un fatto di cronaca, non è cosa usuale. A me è capitato, grazie al primo cittadino della mia isola, Ponza, che io peraltro non ho votato. Il mio nome infatti viene fatto in apertura, e in chiusura, di un suo comunicato inviato a tutti i media di Latina e provincia dal titolo “Prime demolizioni a Ponza”. Tra l’altro mi mette insieme a vicende avvenute almeno un anno fa, così forse do meno nell’occhio (o si nota di più). E’ vero che alcuni vicini mi hanno denunciato ben alla fine del 2002 per aver realizzato un solaio di copertura in cemento, in sostituzione di uno vecchio in legno e ondulit di eternit: ma dovete pensare che a Ponza la metà degli abitanti è in causa con l’altra metà, e io certo non potevo fare eccezione. E’ vero che purtroppo l’esito dei vari ricorsi non mi sono stati favorevoli, ho anche cercato di sanare l’abuso.

Intanto l’azione legale andava, e tuttora va, avanti; merito o colpa di quelli che Vigorelli definisce ‘azzeccagarbugli’ e che sono i miei legali, professionisti di Latina conosciuti e stimati: fanno il loro lavoro, in un Paese in cui la giustizia non funziona, come sanno tutti. Poi, caso più unico che raro, a Ponza in cui gli abusi edilizi sono (anzi sono stati, naturalmente prima dell’attuale sindaco) all’ordine del giorno, per il mio piccolo solaio che è sempre stato sotto l’occhio di tutti, è stato addirittura invocato (grazie sempre alla premurosa pressione dei miei vicini) l’intervento di un commissario ad acta. Una cosa che ha sbalordito tutti. Ora, alla fine dell’estate scorsa l’attenzione del Comune si è fatta più pressante, tanto da impedire al ristorante che si trova nella mia struttura, di poter continuare ad esercitare.

A questo punto, anche se su quel solaio né tecnici né politici ci hanno mai capito molto, pochi mesi fa, per poter finalmente ‘respirare’ e far lavorare in pace chi ne ha diritto, ho deciso di abbattere quell’opera così ‘invadente, e malvista. Questo è successo poco prima di Pasqua e di gran corsa, sebbene io in quel periodo non fossi neanche in Italia. Ma sapevo in mia assenza di poter contare su persone fidate.

UNA STRANA COINCIDENZA. Le cose che mi fanno ritenere il comunicato del sindaco in malafede sono almeno due: esso arriva esattamente il giorno successivo alla pubblicazione sul quotidiano online al quale collaboro, il Corriere di Latina, di un pezzo che, riportando il commento di un amico commerciante di Ponza, ridimensionava un articolo che penso quasi tutti i media abbiano pubblicato, che parlava di un ‘tutto esaurito’ a Ponza per il primo week end di giugno. E questo deve aver dato molto fastidio al sindaco (come se lui c’entrasse qualcosa con le presenze, il bel tempo o altro).

Inoltre Vigorelli tiene a precisare che io, oltre a essere giornalista (quindi sua collega ma lui non guarda in faccia a nessuno, sennò che giustiziere sarebbe?) sono anche direttore del sito web Ponza Racconta “che si vanta essere paladino della legalità”. Sembrerebbe un particolare ininfluente. Invece è determinante. Perché con Ponza Racconta il sindaco ha a dir poco il dente avvelenato. E i miei colleghi del sito, nonché i ponzesi non ‘cloroformizzati’, lo sanno bene.

Insomma con un solo comunicato Vigorelli si è vendicato: gli ho solo involontariamente offerto l’occasione in un piatto d’argento. Evviva la libertà d’espressione ed evviva la privacy, oggi che nelle redazioni si omettono tanti nomi e cognomi se proprio non è necessario (e avrebbe dovuto/potuto farlo anche lo stesso portale H24Notizie).

Un’ultima nota, tutta da ridere, quando dice di me “costei ha avuto la sfrontatezza di erigere un abuso edilizio proprio di fronte all’ufficio del responsabile dell’edilizia del Comune di Ponza. Il geometra, un giorno del 2002 si è affacciato alla finestra e ha visto crescere l’abuso come un fungo”. Sembra la sceneggiatura di un film. Pensate che ‘fungo’ può essere un piccolo solaio che si sviluppa in orizzontale e che è visibile solo dal sagrato della chiesa o dall’area sottostante, vicino alle residenze dei carabinieri. Evidentemente a quell’epoca Vigorelli o era in barca o era altrove.

Per continuare a sorridere, in chiusura il sindaco mi definisce “vecchia volpe” (magari lo fossi, nel senso della furbizia) e cita un proverbio mai sentito “Prima o poi tutte le volpi finiscono in pellicceria”: un orrore, assolutamente fuori tempo e fuori luogo. Eh sì, perché sono anche animalista. Insomma di difetti non me ne manca proprio nessuno.