Priverno, quasi vent’anni di storia della concessione estrattiva di “Rpa o Mucchi” in una relazione

cava-400x289“Con la relazione che segue – afferma Anna Maria Bilancia, vicesindaco del Comune di Priverno e Assessore con delega alle cave e alle attività produttive – abbiamo delineato il quadro complessivo che ha portato all’ampliamento dell’area di scavo nel bacino minerario di ‘Ripa o Mucchi’. Si tratta di un iter burocratico complesso e articolato, iniziato nel luglio 1995 e concluso quasi venti anni dopo. In questo periodo – continua il vicesindaco Bilancia – la Regione e gli altri Enti chiamati ad esprimersi hanno sempre espresso parere favorevole, concedendo autorizzazioni e nulla osta. A nulla sono valsi i tentativi dell’amministrazione comunale di opporsi: tutti i ricorsi presentati sono stati rigettati o non hanno dato seguito ad alcuna azione da parte dell’autorità giudiziaria. Da parte nostra saremo particolarmente esigenti per quanto riguarda le opere di ripristino e di rimboschimento compensativo. La società ha presentato un piano articolato e complesso e verificheremo che l’attività di scavo venga eseguita secondo le indicazioni contenute nella Disciplinare sottoscritta con la Regione Lazio. Questo non esclude, inoltre, che il Comune ottenga ulteriori opere urbanistiche a risarcimento del danno ambientale che l’attività estrattiva procurerà con il corso degli anni”.

L’ampliamento in loc. “Colle Lubro” (conosciuta da tutti come Largo San Giovanni) della concessione mineraria di “Ripa o Mucchi” inizia il suo iter burocratico il 5 luglio 1995. La SIBELCO SA.SI.FO. ottiene un permesso di ricerca per feldspati e terre con grado di refrattarietà superiore a 1.630°C in un terreno adiacente alla concessione mineraria sopraddetta per un’estensione di ettari 119.57.59, Con istanza acquisita agli atti regionali in data 18 giugno 2008, prot. n. 91613, la soc. SIBELCO SA.SI.FO. chiede l’ampliamento della concessione mineraria per feldspati e terre con grado di refrattarietà superiore a 1.630°C denominata “Ripa o Mucchi” dagli originari ettari 99.80.59 a ettari 133.88.59 (nel corso del procedimento istruttorio seguito all’istanza di ampliamento, l’area di espansione è stata ridimensionata a ettari 10.70.00).


L’Area Conservazione Natura e Osservatorio Regionale per l’Ambiente rettifica la delimitazione della Zona di Protezione Speciale (ZPS) con la conseguente esclusione del progetto di ampliamento proposto dalla società con nota regionale prot. n. 22063 del 9 febbraio 2009. L’Area Urbanistica e Beni Paesaggistici provv. di Roma, Frosinone e Latina rileva la “compatibilità delle trasformazioni derivanti dagli interventi proposti” con nota regionale prot. n. 109283 del 25 marzo 2011. L’Area Difesa del Suolo e Concessioni Demaniali conferma il parere di nulla osta di vincolo idrogeologico con determinazione B3494 del 26 luglio 2010.

Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio conferma il proprio parere positivo con nota prot. n. 5457 del 26 aprile 2011. L’Area Valutazione Impatto Ambientale e Valutazione Ambientale Strategica dà parere favorevole di compatibilità ambientale con Determina AO6681 del 28 giugno 2012.

Il Comune di Priverno si oppone alla Determinazione della Regione Lazio n. B3494 del 26 luglio 2010 con nota prot. 19886 del 18 novembre 2010, ma viene respinta dall’Area difesa del suolo della Regione Lazio con nota regionale prot. 003108 del 5 gennaio 2011, con la quale si invita il Comune a concludere l’iter di propria competenza. Con D.G.C. n. 247 del 29.10.2012, il Comune di Priverno ha conferito incarico legale al fine di proporre ricorso giurisdizionale per l’annullamento dei seguenti atti:

a. determinazione n. A06681 del 20 giugno 2012 del Dipartimento Istituzionale e Territorio della Regione Lazio, con la quale la Regione Lazio ha espresso giudizio favorevole di compatibilità ambientale con prescrizioni;

b. comunicazione dell’Area Conservazione Natura e Osservatorio Regionale per l’Ambiente, resa con nota prot. n. 22063 del 09 febbraio 2009 in cui si comunica alla società proponente che il progetto proposto risulta ubicato all’esterno della ZPS e non necessita di Valutazione di Incidenza;

c. nulla osta del Vincolo Idrogeologico, rilasciato con determinazione dirigenziale n. B3494 del 26 luglio 2010 dal Dipartimento territorio della Regione Lazio;

d. parere positivo rilasciato dall’Area Conservazione Foreste della Regione Lazio con nota prot. 009363 del 22 ottobre 2010;

e. determinazione dell’area autorizzazioni paesistica di cui al rit. proc. n. 109283 del 2008 del 26 giugno 2011;

f. della deliberazione della Giunta Regionale del 26 giugno 2012 n. 24 con cui è stata rilasciata l’autorizzazione paesistica;

Il ricorso proposto pende dinanzi al T.A.R. di Latina ma, a tutt’oggi, non ha dato seguito ad alcuna azione preventiva da parte dell’autorità giudiziaria. La Conferenza dei Servizi decisoria, convocata dalla Regione Lazio il 3 giugno 2013, si svolge il 19 giugno 2013.

Con Determinazione G01854 dell’8 novembre 2013 la Regione Lazio concede alla SIBELCO SA.SI.FO. l’autorizzazione ad ampliare l’area di scavo della concessione “Ripa o Mucchi” di ulteriori ettari 10.70.00. La Disciplinare allegata prevede che la Società concessionaria è tenuta a predisporre un piano di riassetto ambientale redatto in base ai rapporti tra attività proposta e categorie di beni peculiari del territorio interessato.

Il piano viene presentato dalla società il 22 ottobre 2010 con nota prot. n. 9363 presso l’Area conservazione foreste della Direzione Regionale Ambiente. Il Piano prevede il rimboschimento e sistemazione dell’area utilizzata e un rimboschimento compensativo da effettuarsi su altra superficie da scegliere in area adeguata nel bacino idrografico di competenza.

Il rimboschimento dovrà essere effettuato mediante l’utilizzo di specie autoctone, appartenenti alla stessa zona fitoclimatica del luogo, in continuità con la vegetazione circostante. Due le aree individuate per il progetto di rimboschimento compensativo: la prima di proprietà della SIBELCO localizzata nel Comune di Priverno, la seconda data in uso dal Comune di Sonnino. La superficie complessiva destinata al rimboschimento compensativo è pari a ettari 11.20.00 netti (14.46.23 lordi). Le specie arboree utilizzate saranno Quercus Ilex (15%), Quercus pubescens (15%), Salix alba (15%) Quercus Robus (25%), Fraxinus excelsior (105), Populus alba (10%), Acer Campestre (10%). Le specie arbustive interessate al rimpianto saranno Viburnum Lantana (25%), Cornus mas (20%), rosa canina (15%), Sambucus nigra (20%), Crataegus monogyna (20%).

Il Piano prevede un progetto di riqualificazione dell’area di miniera effettuato con tecnica “random” e non a moduli, cioè a sesto non regolare. Su tutta l’area saranno piantumate le seguenti specie:

Quercus Ilex (25%); Quercus Cerris (15%), Pinus Pinea (15%), Acer Campestre (15%), Quercus Suber (20%) e Fraxinus ornus (10%). Le specie arbustive interessate al rimpianto saranno (Spartium junceum (10%), Pistacia lentiscus (20%), Mirtus communis (20%), Prunus spinosa (20%), Arbutus unedo (20%), Erica Arborea (10%).

Nelle opere di messa in sicurezza devono essere previste opere idrauliche di contenimento, sia a monte sia a valle dell’area di scavo, così da regimentare il deflusso delle acque ed evitare la perdita di terreno per dilavamento. Si precisa che se nelle operazioni di scopertura del substrato arboreo si riscontrasse la presenza di sughera (quercus suber) si dovrà procedere sia alla rimozione delle singole piante che al successivo reimpianto, con particolare attenzione nell’attecchimento di tale specie mediante apposite operazioni agronomiche.