Separare, poi aggregare e poi ancora incrociare. Prima i simboli, poi i candidati, poi di nuovo tutti insieme, per capire come si è mossa Terracina sul voto. Chi ha premiato, chi ha bocciato, chi invece ha tenuto appeso a un filo. L’analisi del voto, noi de Il Sestante, l’abbiamo fatta in queste ore, a una settimana dalle urne chiuse. Per capirla meglio, sedimentarla, e comprendere in questi numeri il nostro impegno. In estrema sintesi ne è emerso un quadro decisamente interessante e molto promettente per un futuro che non tarderà ad arrivare.
A partire dalla percentuale di astensionismo che indica, a parer nostro, la completa assenza di una parte consistente dell’elettorato moderato della città. Per continuare con la chiara divisione del centrodestra che ha contribuito a tenere a casa o al mare elettori che in altre circostanze si sarebbero recati alle urne.
Infine i Democratici che, nonostante un dato importante e in crescita, a Terracina non sembrano aver colto in pieno lo straordinario risultato che Matteo Renzi ha avuto su tutto il territorio nazionale.
Nei prossimi giorni approfondiremo la nostra analisi con le associazioni e organizzazioni che con noi stanno condividendo la delicata questione della gestione dei rifiuti, l’istituzione del referendum cittadino, ed altri temi importanti per tutti i cittadini. Cercheremo di allargare il confronto anche con altre associazioni e con il M5S, quest’ultimo ha confermato il risultato delle ultime politiche.