
Il sistema è sempre lo stesso, provocare forature ai pneumatici, o altri danneggiamenti, alle auto di malcapitate vittime già individuate per essere poi derubate. Un sistema contro il quale la polizia di Gaeta sta allestendo una fitta rete di collaborazioni anche con altri commissariati italiani al fine di arginare il fenomeno predatorio e assicurare alla giustizia i responsabili.

Un sistema che sembra dare i suoi frutti, stando almeno agli ultimi risultati conseguiti. Come qualche giorno fa quando, grazie al lavoro d’indagine della squadra di polizia giudiziaria del commissariato di Gaeta diretto dal vicequestore Marta De Bellis, sono stati individuati ed arrestati, poi denunciati a piede libero, un 46enne ed un 22enne di origini napoletane. I due, come detto, dopo aver provocato la bucatura ad un pneumatico di un’auto, hanno atteso che il legittimo proprietario si avvicinasse e poggiasse il proprio marsupio all’interno, per poi accingersi a sostituire la ruota.
A quel punto hanno sottratto il marsupio dall’interno dell’abitacolo, aprendo l’auto dal lato opposto a quello dove la vittima stava sostituendo la gomma. Preso il bottino, tra cui contanti, cellulare e carta di credito, hanno iniziato prelevare denaro a diversi bancomat, lungo un tragitto che portava verso sud. Così dopo aver incrociato una serie di dati telefonici con fermi immagine delle telecamere a circuito chiuso, la polizia di Gaeta ha iniziato la collaborazione con altri commissariati, tra i quali, nella fattispecie, quello di Posillipo, che ha contribuito a catturare i due. Nei confronti dei quali si è proceduto anche con perquisizione domiciliare.