Ombre sull’assunzione, bisturi precari in rivolta. E pronti a rivolgersi in Procura

*Bisturi ancora in subbuglio*
*Bisturi ancora in subbuglio*

Una boccata d’ossigeno che rischia da subito di diventare un boomerang, per l’Asl di Latina. Con i precari che, tornando sul piede di guerra, minacciano una battaglia legale senza esclusione di colpi.

E’ di giovedì, la notizia del parziale sblocco del turnover da parte del governatore e commissario ad acta della Sanità regionale Nicola Zingaretti: nell’Azienda sanitaria pontina, grazie alla deroga, si potrà procedere da qui a breve all’assunzione a tempo indeterminato di due medici per pediatria ed uno per la chirurgia d’accettazione e d’urgenza. Nemmeno il tempo di rallegrarsene, ed ecco qualcosa che ha il sapore di una bastonata: c’è chi è già pronto alle carte bollate.


*La Procura della Repubblica di Latina*
*La Procura della Repubblica di Latina*

Sono alcuni chirurghi precari della stessa Asl, i quali venerdì hanno in programma la presentazione di una segnalazione all’Anaoo, sindacato di categoria. E che a stretto giro di posta faranno partire un esposto alla Procura della Repubblica. Del resto, i diretti interessati lo avevano paventato in tempi non sospetti: in caso di manovre dai contorni ‘nebulosi’, via libera alla controffensiva.

Ma perché la repentina alzata di scudi? A mandare su tutte le furie i camici bianchi, in perenne attesa di una stabilizzazione, sono le intenzioni dell’Asl di Latina: per la scelta del futuro chirurgo ‘regalato’ dalla Pisana, è orientata a puntare su una delle diverse figure risultate idonee – in quinta posizione – in un concorso pubblico presso un’Asl capitolina, la ‘Roma G’.

Uno scorrimento di graduatoria in questo caso palesemente illegittimo, per i precari. Ed il motivo principale, sostengono, è semplice: il concorso ‘resuscitato’ per l’occasione è troppo in là con gli anni. Talmente stantio da dover essere ormai considerato irrecuperabile, sforando i termini di legge.

*Michele Caporossi*
*Michele Caporossi*

QUESTIONE DI NUMERILa graduatoria da cui l’Asl, con l’avallo del manager Michele Caporossi, ha attinto, è infatti del 2005. “Scaduta e non più valida”, sostengono i precari furenti. Che dalla loro hanno il decreto legge 101/2013 convertito in legge 125/2013, il quale cita testualmente che “si prorogano al 31/12/2016 le graduatorie vigenti alla data di emanazione del presente decreto, con esclusione delle graduatorie già prorogate di ulteriori 5 anni oltre la loro iniziale durata di 3 anni”.

Tenendo presenti queste ultime righe – e facendo due conti – i medici ora intenzionati a ricorrere anche alla magistratura hanno fatto un balzo dalla sedia. Qualcosa non torna: la graduatoria in oggetto vedeva come scadenza naturale il 2008, per essere poi rinnovata di 5 anni. Ovvero fino al giugno del 2013. Essendo abbondantemente nel 2014 – a meno che non ci si trovi nell’Asl che l’ha generata, e non è il caso – sarebbe dunque non prorogabile. Nulla, venisse confermata la tesi dei precari.

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*Sullo sfondo, il rebus della stabilizzazione*

ATTESA ETERNA – Camici bianchi nel frattempo neri di rabbia. Sulle loro spalle si reggono le sorti di molti dei reparti e servizi dell’intero comparto sanitario pontino. Ed a volte, per far fronte alle carenze di personale, c’è stato chi si è visto costretto ad estenuanti turni di ventiquattr’ore filate. Roba ‘documentata’ anche dall’arrivo delle forze dell’ordine. Il contraccambio? Anziché andare incontro alla sospirata stabilizzazione, peraltro promessa da anni, l’Azienda continua a tenerli nel limbo. Abbandonati a loro stessi e col rischio, magari, di venire scavalcati in maniera dubbia. Oltretutto, un’altra beffa: a quanto pare, visto lo stato di necessità, per le assunzioni a tempo indeterminato l’Asl avrebbe la facoltà di ricorrere ad un concorso interno.