
Nel corso della rapina avvenuta ieri pomeriggio nella filiale Unicredit di Sonnino è avvenuto un episodio che vale la pena raccontare. Come abbiamo scritto i banditi, fuggiti con settantamila euro, hanno atteso per circa un’ora l’apertura della cassaforte a tempo chiusi dentro la banca.
Un anziano del posto, che aveva appena effettuato un prelievo di contanti di alcune centinaia di euro allo sportello, era tra i clienti tenuti sotto sequestro dai banditi. Impaurito, si è avvicinato a uno di loro porgendogli il denaro, forse temendo conseguenze gravi se non avesse consegnato i contanti.
Ma a questo punto il rapinatore, un italiano di circa 50 anni che durante la rapina ha mostrato grande calma e sangue freddo, gli ha risposto tranquillo: “Tienili pure, noi vogliamo i soldi della banca, non quelli vostri”. Incredulo, anche se sicuramente scosso, l’anziano ha preso i suoi soldi e li ha infilati nel portafogli.
A differenza dei contanti presi dalla cassaforte della banca, quelli prelevati dai clienti non sono assicurati e quindi non sarebbero stati restituiti alla vittima. Forse sapendolo, il rapinatore ha voluto compiere un gesto di benevolenza nei confronti dell’anziano, probabilmente per mantenere la calma tra i clienti tenuti sotto sequestro ed evitare problemi nell’attesa dell’apertura della cassaforte.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi i rapinatori non esitano a farsi dare denaro anche dai clienti che si trovano nella banca o nel negozio rapinato. Questa volta, però, i banditi che hanno colpito a Sonnino sapevano che il bottino che li aspettava dentro la cassaforte era molto più consistente del prelievo di un anziano impaurito.
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