Per poco, al momento della fortuita scoperta, le guardie giurate della Fipsas non rimanevano ferite, poggiando inconsapevolmente le mani su un qualcosa che lì, su una corteccia, proprio non doveva esserci.
Sabato pomeriggio contraddistinto da un rinvenimento che ha lasciato a bocca aperta gli uomini del presidente Emiliano Ciotti, in quei momenti impegnati in controlli in serie lungo Foce Sisto, a Terracina: una decina di siringhe piantate sul fusto di uno degli alberi sull’argine del canale, usato a mo’ di puntaspilli.
Segno concreto che quel tratto è diventato luogo di ritrovo di tossicomani, gente venuta a sfogare la tutta propria disperazione proprio lungo l’isolato corso d’acqua, come fosse una casa del buco all’aria aperta. Lontani da occhi indiscreti, ma con tutti i comprensibili pericoli per l’incolumità di chi si trovasse poi incautamente ad armeggiare con gli acuminati ‘ricordini’ appena scoperti.
Siringhe a cui, tutt’intorno, facevano compagnia bottiglie di birra e residui di materiale comunemente utilizzato per la pesca. Tanto che, al momento, non si esclude nemmeno che gli assuntori degli stupefacenti siano pescatori, più o meno improvvisati. Cosa che, almeno da queste parti, sarebbe un’assoluta novità.
Chiunque siano i responsabili, resta comunque che l’area dev’essere al più presto bonificata: le guardie Fipsas invieranno agli inizi della prossima settimana un’apposita informativa in Comune.
Nel frattempo, Ciotti ed i suoi uomini continueranno a portare avanti i propri servizi anche di notte, costretti ad affrontare l’ennesima situazione a rischio.