Avrebbe negato ad un’amica la metà della vincita ottenuta dopo l’acquisto di un Gratta e Vinci particolarmente fortunato.Questa mattina, presso il Tribunale di Latina, Alessia A., 25 anni, difesa dall’avvocato Amleto Coronella, è stata condannata a otto mesi di reclusione, pena sospesa, con l’accusa di appropriazione indebita. Stessa condanna per i genitori della ragazza che pure avrebbero negato il denaro alla giovane malcapitata.
Il pubblico ministero aveva chiesto per gli imputati la pena di un anno di reclusione. Il giudice monocratico Daniela Puccinelli ha invece deciso per una condanna di otto mesi.
Una tranquilla passeggiata con una amica di vecchia data. Poi la decisione di acquistare un Gratta e Vinci e le parole, che prima o poi, tutti abbiamo pronunciato “Se dovessimo vincere dividiamo”.
Grattando con una moneta, però, sotto la patina colorata è emersa la vincita milionaria. Le ragazze si sarebbero aggiudicate 500mila auro. Una cifra sufficiente a ripudiare un’amicizia?
Sembrerebbe di si, considerato quello che poi è accaduto subito dopo. Alessia avrebbe rivendicato per sè il denaro vinto. E i suoi genitori le avrebbero dato ragione, respingendo le richieste dell’amica della figlia volte ad ottenere la metà della somma.
La ragazza aveva quindi deciso di portare l’ormai ex amica in Tribunale, perché fosse il giudice a decidere chi avesse ragione e se veramente avrebbe dovuto rinunciare ad una somma che le avrebbe permesso di guardare al futuro in modo più ottimista.
Immediatamente metà della somma era stata sequestrata e sempre questa mattina il giudice ha disposto la restituzione del denaro una volta che la sentenza sia passata in giudicato. Il difensore della 25enne ha preannunciato il ricorso in appello.