Sono rimasti bloccati per mesi all’interno del tribunale di Gaeta gli 8mila fascicoli che dovevano finire a Terracina dopo la soppressione della sede giudiziaria di via Calegna. Mesi durante i quali i procedimenti si sono completamente bloccati perchè nel frattempo proprio la sede di Terracina non era ancora logisticamente pronta ad offrirne sistemazione.
A tal proposito gli stessi avvocati, confluiti nel frattempo nell’assemblea del Golfo che si è battuta, e continua a farlo in questi giorni, a difesa del tribunale di Gaeta, decidono di ricorrere al Tar contro il trasferimento dei fascicoli come disposto dal Governo Monti e dal presidente del Tribunale di Latina Giuseppe D’Auria. Ottenendo la sospensiva da parte del tribunale amministrativo. Sentenza poi confermata dalla Prima Sezione. Insomma un vero e proprio congestionamento giudiziario. Che tuttavia sembra risolversi in questi giorni, vista la rinnovata volontà del presidente D’Auria di trasferire finalmente i contenziosi a Terracina per il loro smaltimento.
Sta di fatto che negli ultimi mesi si è più volte verificato un fenomeno definito litispendenza, ovvero l’apertura in una diversa sede giudiziaria di uno stesso caso già in carico in altro tribunale. In sostanza un doppio processo per un medesimo fatto. Una sorta di scappatoia intrapresa da quanti avevano esigenza che i procedimenti non rimanessero bloccati per così tanto tempo, effetto collaterale del decreto di riconfigurazione della geografia giudiziaria denunciato a più riprese dagli stessi avvocati del Golfo.

Come il caso di pochi giorni fa, quando, l’avvocato Italo Sciscione ha dovuto giocoforza vedere annullata una convalida di sfratto. Difatti la causa di sfratto risultava già avviata presso il Tribunale di Gaeta, ma poi, a causa della sospensione dei procedimenti per soppressione del Tribunale di Gaeta, la stessa è rimasta in attesa di decisione, lasciando nel limbo il proprietario che non vedeva perciò restituita la propria abitazione.Stante ciò l’avvocato Sciscione introduceva il medesimo giudizio innanzi il Tribunale di Cassino per tentare di raggirare l’ostacolo della sospensione, ma il giorno dell’udienza l’inquilina, difesa dall’avvocato Francesco Ferraro, ha fatto rilevare la cosiddetta litispendenza, cosicchè il Giudice del Tribunale di Cassino non ha potuto evitare il rigetto della richiesta dell’avvocato Sciscione.