Venti appartamenti di 4mila metri cubi su tre livelli, con tanto di attico e seminterrato. Ad una manciata di metri dal mare.
E’ quanto doveva essere realizzato in località Canzatora, zona C secondo il Piano regolatore generale, un’area non lontana dalla Flacca e da via Cristoforo Colombo. Un progetto d’ecomostro stoppato sul nascere lunedì mattina, poco dopo le 10, da un blitz dei carabinieri di Sperlonga coordinati dal maresciallo Salvatore Capasso, che hanno apposto i sigilli all’interno cantiere, portato avanti da una ditta campana su un lotto di proprietà di un corregionale.
Il sequestro è stato motivato dal mancato rispetto dell’indice di fabbricabilità della zona: 0,65 metro cubo per metro quadrato, lievitato d’un tratto, per gli appartamenti in costruzione, a 2,6 metri cubi al metro quadrato.
Un aumento avvenuto, non si capisce bene come, col passaggio dal vecchio Piano paesistico territoriale all’attuale Prg: nel corso di tale passaggio, l’area, anziché in zona C, si è inspiegabilmente ritrovata con i medesimi parametri della zona B5. E dunque con possibilità di cubature ben superiori. Fatto che, una volta conclusi i lavori, considerando i prezzi di mercato, al momento della vendita avrebbe portato a ricavare dagli immobili – di 60 mq, a 400mila euro ciascuno – oltre 2milioni di euro in più rispetto a quanto previsto per quella zona.
Dietro il sequestro, nato da alcuni esposti, e nel cui ambito nei giorni scorsi i carabinieri avevano già fatto visita all’Ufficio tecnico del Comune, l’ombra della speculazione edilizia. Tanto che le indagini sarebbero solamente alle battute iniziali.