Sabaudia, lungomare “ciclabile” ma solo lato vip: è polemica

Uno degli accessi al mare a Sabaudia
Uno degli accessi al mare
a Sabaudia

La pista ciclabile a Sant’Andrea è quasi ultimata, un altro tratto da Mezzomonte a Torre Paola, è stato appena messo in cantiere in collaborazione con il comune di San Felice Circeo. Insomma fioccano i progetti per le piste ciclabili a Sabaudia ma ce n’è uno in particolare che ha acceso la polemica sul web. Il percorso, secondo gli intenti dell’amministrazione comunale dovrebbe essere realizzato da Torre Paola all’Hotel Le Dune e fin qui tutto normale se non fosse per il fatto che il tutto presuppone la chiusura dell’intero tratto al traffico fatta eccezione ovviamente che per residenti ed operatori. Questa potrebbe quindi essere l’ultima estate con la strada aperta, un tratto che lo ricordiamo viene sempre chiuso a ferragosto con un’ordinanza anti falò. Progetti e provvedimenti che riguardano solo un tratto di litorale, quello paradossalmente meno accessibile e da cui il lungomare si vede meno. Perchè quindi non pensare ad una pista ciclabile che arrivi fino alla bufalara?

Almeno i ciclisti potrebbero vedere il mare. Lo stesso dicasi per i falò, vietati su tutta la spiaggia anche se solo il lato vip viene chiuso dove ci sono meno passerelle aperte e quindi meno possibilità di accedere in spiaggia. Precisiamolo, la chiusura della strada lato Torre Paola presupporrebbe la realizzazione di due aree di scambio e c’è anche una proposta, fatta su scala provinciale da Federalberghi ovvero quella di acquistare navette elettriche con gli incassi dati dalla tassa di soggiorno. Tutte idee che migliorerebbero la fruizione del lungomare ma la questione che fa discutere è sempre la stessa: perchè chiudere la zona vip? Un acceso dibattito sulla questione è nato sul gruppo facebook di Sabaudia Futura, il comitato civico presieduto da Antonio Ciriello. Un questione, quella dell chiusura della strada venuta fuori nell’ambito del dibattito sull’istituzione del comitato “Promuovi Sabaudia” rispetto a cui, lo stesso Ciriello ha chiesto una verifica, rispetto a quello che da alcuni è stato rinominato “comitato di quartiere” intendendo per l’appunto il lungomare.