Assalto al portavalori a Sezze, i due arrestati: “Non eravamo noi, raccoglievamo asparagi”

*Ufficio postale di Sezze*
*Ufficio postale di Sezze*

Sono stati interrogati questa mattina, presso il carcere di via Aspromonte, a Latina, i due presunti responsabili dell’assalto al portavalori dell’ufficio postale di piazza De Magistris a Sezze, del primo marzo scorso. Al giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo pontino Nicola Iansiti, che sostituiva il giudice Mara Mattioli, i due apriliani, il 40enne Gianluca Grimaldi e il 27enne Manuel Rosati, difesi dagli avvocati Oreste Palmieri e Mario Vulcano, hanno dichiarato di non essere mai stati a Sezze, tantomeno il giorno della rapina.

Un’ora dopo il colpo, infatti, stavano raccogliendo asparagi in via Selciatella, a pochi chilometri dalla loro abitazione ad Aprilia. Proprio in quel frangente erano stati arrestati, insieme ad un minorenne, dai carabinieri, dopo essere stati identificati grazie alla testimonianza di un passante, che ha riconosciuto uno dei due rapinatori che correva insieme al complice a Sezze, e alle telecamere presenti nella zona in cui il colpo era stato messo a segno. Anche uno dei vigilantes aveva riconosciuto uno dei malviventi in un confronto fotografico, ma poi durante il riconoscimento di persona non sarebbe stato sicuro che a picchiarlo e disarmarlo sarebbe stato lo stesso individuo che aveva davanti.


In un primo momento gli arrestati avevano dichiarato di essere alla ricerca di un tesoro lasciato da una zia nascosto sotto terra. I carabinieri hanno trovato anche una buca scavata nel terreno probabilmente dagli stessi arrestati che con loro avevano una pala, ma del denaro non vi era traccia.

Gli avvocati hanno chiesto entrambi la scarcerazione per i loro assistiti e il giudice si è riservato in attesa del parere del pm Giuseppe Miliano.

Il primo marzo scorso tre rapinatori, di cui uno minorenne, avevano assaltato il portavalori dell’ufficio postale di piazza De Magistris. Le due guardie erano state aggredite e una di loro era rimasta ferita. Dopo pochi minuti i malviventi erano fuggiti riuscendo a portare via la somma di 150mila euro. I carabinieri avevano ritrovato poco lontano la Fiat Punto usata per la rapina che era stata abbandonata dopo il colpo.

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