In manette ad Aprilia gli autori dell’assalto alle Poste di Sezze di 2 mesi fa

*Grimaldi Gianluca*
*Grimaldi Gianluca*

Ci sono voluti due mesi di indagine, ma alla fine i Carabinieri stamattina hanno arrestato i due autori dell’assalto al portavalori a Sezze, lo scorso primo marzo. In carcere sono finiti Gianluca Grimaldi, 40 anni e Manuel Rosati, 27 anni, entrambi noti alle forze dell’ordine e residenti ad Aprilia, messi in manette all’alba nella loro città.

Il colpo avvenne poco dopo le otto all’ufficio postale di Piazza De Magistris a Sezze. Coperti con un cappuccio, i due uomini entrarono in azione avvicinando e colpendo con il calcio di una pistola una guardia giurata che in quel momento stava portando il denaro all’interno degli uffici con un furgone portavalori.


Dall’interno un impiegato, accortosi di quanto avveniva fuori, chiuse le porte dell’ufficio ancora non aperto al pubblico. I due sono successivamente fuggiti a piedi con circa 150mila euro in contanti destinati al pagamento delle pensioni. Ancora non è chiaro se le Forze dell’Ordine siano riuscite a recuperare almeno parte del bottino.

COMUNICATO UFFICIALE DEI CARABINIERI:

Sin dalle prime ore successive alla rapina in danno del portavalori i sospetti degli investigatori si erano concentrati sulle figure del GRIMALDI e del ROSATI.

E ciò in quanto i Carabinieri della Compagnia di Latina che per primi erano giunti sul posto avevano ricevuto una comunicazione dai colleghi di Aprilia che in Campoverde, c.da Selciatella, erano state individuate tre persone in atteggiamento sospetto.

In particolare, notata un’autovettura parcheggiata vicino ad un casolare e ricevuto per radio l’allarme relativo alla rapina da poco consumata, i Carabinieri approfondivano il controllo giungendo presso un secondo casolare dal quale uscivano tre persone –  GRIMALDI, ROSATI ed un minore – i quali fornivano giustificazioni poco convincenti circa la loro presenza sul posto: gli odierni accusati avrebbero saputo di un tesoro nascosto nei paraggi dell’ammontare di 150000€ e vi si erano messi alla ricerca muniti di un palo di ferro.

L’informazione veniva colta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Latina e della Stazione di Sezze, i quali, nel frattempo, avvalendosi anche dell’ausilio del personale della locale Polizia Municipale, avevano analizzato tutte le registrazioni video acquisite dai sistemi di videosorveglianza privata presenti su tutti i percorsi compatibili con una ipotetica via di fuga dei malfattori.

Al riguardo si sottolineano le difficoltà affrontate da tutte le persone intervenute sia a causa della pioggia battente sia a causa della particolare conformazione del centro storico di Sezze che apriva la ricostruzione dei fatti a svariate possibilità.

Dopo alcune ore dall’evento, l’incessante ricerca di elementi utili portava i suoi frutti consentendo agli investigatori di appurare che l’azione criminale si era consumata in quasi 20 minuti e che gli autori avevano raggiunto l’atrio dell’Ufficio Postale di Sezze passando per via Umberto I.

La stessa via Umberto I era stata percorsa dai malviventi durante la fuga. Fuga iniziata  secondo il racconto di alcuni testimoni da Porta Pascibella e poi proseguita verso via Fulvia e, appunto, via Umberto I.

A definire il percorso scelto dai malviventi per dileguarsi sono state le dichiarazioni di un testimone che, mentre percorreva la via Garibaldi, visti arrivare di fronte a se GRIMALDI e ROSATI con ancora in mano il bottino, si appoggiava al muro per evitare di essere travolto.

Infine, sulla probabile via di fuga veniva infine rinvenuta una Fiat Punto, rubata pochi giorni prima, sulla quale sono in corso accertamenti tecnici.

All’interno dell’auto i militari rinvenivano una bottiglia incendiaria inutilizzata, generalmente usata per distruggere l’auto dopo la commissione di un reato.

Il fatto che l’autovettura fosse stata lasciata li ancora integra, può solo far ipotizzare che qualcosa sia andato storto ai rapinatori nelle fasi immediatamente successive all’assalto al furgone portavalori e, che, pertanto, abbiano dovuto accelerare i tempi di fuga.

Il quadro probatorio delineato è stato condiviso appieno dal Sost. Proc. della Repubblica Dott. Miliano, che sin da subito aveva assunto la direzione delle indagini, ed è confluito nella richiesta di emissione dell’odierna misura, accolta dal GIP dot.sa Mara Mattioli.

 

 

 

 

 

***ARTICOLO CORRELATO*** (Rapina all’ufficio postale di Piazza De Magistris a Sezze – 1 marzo -)