Roccagorga, per la festa della Liberazione la proiezione del film “Non mi avete convinto – Pietro Ingrao, un eretico”

ingraoIl 25 aprile a Roccagorga, alle ore 18,00 presso il nuovo teatro comunale (Sala Antico Granaio) la festa della Liberazione si festeggerà con la proiezione del film-documentario “Non mi avete convinto – Pietro Ingrao, un eretico”, di Filippo Vendemmiati, presentato nel 2012 alla 69^ edizione del Festival Internazionale del Cinema di Venezia.

Il film di Vendemmiati – come si legge nella sinossi – non è la biografia storica di Pietro Ingrao, ma il suo racconto in prima persona, sulla politica come passione “come strumento per cambiare un mondo che non mi piace”.


La vita di Ingrao tra errori, sconfitte e rotture è connotata dalla ricerca continua, quasi dolorosa, di nuove forme di partecipazione e di comunicazione. Da qui la sua grande passione per il cinema e la poesia.

“Mi intendo più di cinema che di politica” – dice Ingrao nel documentario – “volevo fare il regista, sono stato spinto a calci nel sedere verso la politica”.

Forse è un film controcorrente o fuori moda, perché parla di “bella politica”, proprio oggi che questo “sentire” sembra un orizzonte lontano o inquinato.

La sceneggiatura del documentario si sviluppa attraverso l’io narrante dello stesso Ingrao: una lunga intervista realizzata in più fasi dall’inizio di gennaio fino al giugno del 2012.

Ospite d’onore alla proiezione sarà Giulia Ingrao, sorella di Pietro.

L’autore del documentario, Filippo Vendemmiati, è stato vincitore tra gli altri del Premio Enzo Baldoni nel 2006 e del Premio Davide di Donatello nel 2010/2011 per il film documentario “E’ stato morto un ragazzo”, legato alle vicende ed alla tragica morte di Federico Aldovrandi, lo studende ferrarese deceduto durante un controllo di polizia la notte del 25 settembre 2005.

 

3 Settembre 2012,
Lenola (LT): Pietro Ingrao vede in anteprima nella sua casa natale “Non mi avete convinto” di Filippo Vendemmiati.

Ecco il suo commento con gli autori a fine visione.
“Questo film mi ha toccato molto. Mi ha colpito il modo in cui si è ripercorsa non solo la mia storia, ma quella di tutto un mondo. Stiamo parlando del ‘900, un secolo pieno di vicende brucianti e sanguinose, ma anche di grande emozione umana e volontà di cambiare il mondo.
Sono contento che questa memoria possa circolare, soprattutto fra i giovani. Siete stati davvero generosi.
Grazie, grazie, grazie.
Mi fermo qui, altrimenti ho paura che quelli che ascoltano mi dicano: ma questo qui che vuole? Vuole stare ancora sulla scena? Sempre lui?”