Non fosse una cosa così drammaticamente seria, ci sarebbe quasi da ridere. L’associazione “Un’altra città” prende a pretesto anche l’inchiesta della Procura di Latina che – forse non se ne sono accorti – coinvolge la precedente giunta e non l’attuale, per sfornare l’ennesima filippica moraleggiante contro l’amministrazione Bartolomeo (Sindaco, assessori, consiglieri e forze politiche comprese). L’esigenza di ritagliarsi uno spazio di “agibilità politica” impone all’associazione di esporsi mediaticamente, talvolta di sovresporsi per evitare l’oblio. In occasione del ballottaggio, “Un’altra città” tenne un atteggiamento a dir poco ambiguo. Ricordiamo il comunicato dell’aprile 2013.

Ufficialmente – tipico dei più consumati manipolatori della politica – non prese posizione a favore dell’uno o dell’altro candidato sindaco ma pose con forza all’attenzione degli elettori che un posto in consiglio per la lista ci sarebbe stato solo con l’elezione a sindaco di Maurizio Costa. Ricordiamo le confessioni di molti elettori, sorpresi – per non dire altro – dall’indicazione “sotterranea” pervenuta dai vertici di “Un’altra città” di votare Costa per consentire il sospirato ingresso in Consiglio. Così come ricordiamo gli esponenti di “Un’altra città” fuori ai seggi in compagnia di membri dell’Udc. Semplice indizio. La cosa certa è che la sottintesa indicazione di voto non fece breccia tra gli elettori.

L’operazione di “Un’altra città”, impegnata in una campagna elettorale permanente, è francamente patetica: ora, di fronte al terremoto politico-giudiziario, tenta di smarcarsi dall’Udc, attaccando l’uno e l’altro polo all’insegna del solito, abusato, “né di destra né di sinistra”, per dimostrare di essere l’unica forza pulita che fa politica in città. Peccato che, fino ad ora, si è dimostrata del tutto collaterale agli interessi dell’Udc.

Non una parola è stata detta sull’operato della passata amministrazione che, solo per citarne qualcuna, privatizzava i rifiuti con un maxiaffidamento diretto di cui oggi paghiamo le conseguenze; definiva il nuovo piano regolatore nelle segrete stanze e affidava la pulizia delle spiagge agli stessi soggetti oggi contestati, ricorrendo anche ad affidamenti diretti senza alcuna emergenza. Emergenza che per noi c’è stata, essendoci insediati a fine giugno e avendo ereditato spiagge sporche come discariche.

Alcuni esponenti dell’associazione, e non solo Paola Villa che ne è stata candidata alla carica di sindaco, sono ossessionati dalla nostra semplice presenza al governo della città. Hanno avuto un atteggiamento distruttivo, contrario a qualunque forma di collaborazione e questo, oltre a tanta arroganza, evidenzia una visione miope della politica.

Alcuni dei loro militanti sono tutto tranne che neofiti, avendo militato nei partiti più moderati del centrosinistra ed essendosi anche candidati. Qualcuno ha anche ricoperto ruoli politici ed istituzionali di primo piano. Ma è meglio non approfondire…
La maggioranza di centrosinistra