E’ diventata definitiva la condanna all’ergastolo per il boss dei Casalesi Michele Zagaria: fu lui a ordinare nel settembre 1990 l’omicidio dell’imprenditore 35enne Giovanni Santonicola ucciso e poi bruciato all’interno della sua Mercedes nelle campagne di Spigno Saturnia. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dai legali del boss, e dunque non si torna indietro dall’ergastolo.
Per anni rimasto un mistero, a far luce sull’efferato omicidio furono i carabinieri nell’ambito dell’indagine ‘Anni 90’ della Dda di Roma.
Michele Zagaria era stato condannato all’ergastolo nel processo al cosiddetto gruppo di Castelforte, terminato nel 2009 davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Latina. Secondo i giudici nel sud pontino c’era stata una vera e propria guerra di camorra con i tentacoli dei Casalesi arrivati fin lì.
Per il delitto Santonicola era arrivata la condanna per il boss, confermata dalla Corte d’Assise d’Appello di Roma nel 2010. Sarebbe stata una vendetta di Zagaria per il delitto di Alberto Beneduce, caduto nella trappola di Augusto La Torre, boss camorrista di Mondragone. Per vendicare la morte dell’amico Zagaria avrebbe ordinato l’omicidio di Santonicola, amico di Augusto La Torre.
Adesso la condanna è stata resa definitiva dalla V sezione penale della Suprema Corte. Resta ancora sconosciuto l’esecutore materiale del delitto.
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