La Corte d’Appello di Roma ha ridotto da 16 a 14 anni la pena che dovrà scontare Mohamed Hamida, il giovane tunisino accusato di aver ucciso a coltellate il connazionale Husemme Imbahrki.
I giudici non hanno riconosciuto le aggravanti e per questo hanno ‘scontato’ la pena di due anni.
Gli avvocati difensori Angelo Palmieri e Luigi Pescuma hanno continuato a sostenere la tesi della legittima difesa, provata, secondo i legali, anche dal fatto che lo stesso Hamida aveva chiamato l’ambulanza per cercare di salvare il connazionale con il quale avrebbe litigato per motivi legati allo spaccio di droga.
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